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AUSTRALIA«I complottisti social? Ispirati dai pro-Trump»

01.06.20 - 11:10
Lo sostiene uno studio realizzato dalla Queensland University of Technology
KEYSTONE
Sarebbero gruppi pro-Trump e di estrema destra a soffiare sul fuoco delle teorie complottiste sul coronavirus.
Sarebbero gruppi pro-Trump e di estrema destra a soffiare sul fuoco delle teorie complottiste sul coronavirus.
«I complottisti social? Ispirati dai pro-Trump»
Lo sostiene uno studio realizzato dalla Queensland University of Technology

SYDNEY - Vi sarebbe un'attività sistematica di gruppi pro-Trump, repubblicani e QAnon - teorici di estrema destra che ipotizzano una trama segreta organizzata da un presunto "Stato ombra" anti-Trump - dietro il dilagare sui social delle teorie "complottiste" sul coronavirus che lo identificano come un'arma biologica.

Ad affermarlo sono gli studiosi della Queensland University of Technology in Australia, guidati dal docente di media digitali e comunicazione Timothy Graham.

La teoria, bizzarra quanto virale, sarebbe stata amplificata senza limiti a mezzo Twitter attraverso azioni "coordinate" dei gruppi in questione. Partendo dall'avvertimento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sui pericoli di una "infodemia", gli studiosi della Queensland hanno iniziato a ricercare evidenze di una diffusione sistematica delle fake news. Il team di ricerca ha esaminato in un arco di 10 giorni 2,6 milioni di tweet e 25,5 milioni di retweet, che utilizzavano hashtag correlati al coronavirus.

«Ci siamo concentrati su quali tipi di narrativa e di teorie del complotto vengono ingranditi o amplificati attraverso gli account che li retwittano», spiega il docente. Applicando metodi di rilevamento basati sull'astroturfing, una tecnica di marketing volta a creare a tavolino un consenso fintamente proveniente dal basso, i ricercatori hanno analizzato gli account Twitter che hanno retwittato argomenti sul coronavirus entro un minuto o entro un secondo l'uno dall'altro, scoprendo che provenivano da account robotizzati. L'analisi ha poi rivelato l'estensione di retweeting coordinati sul coronavirus con un focus politico, da parte di account sia umani che robotizzati.

Lo studio si è particolarmente concentrato sui tweet che sostengono la tesi secondo cui il governo cinese avrebbe fabbricato il virus come «arma biologica», tra i più frequenti. Su 30 sospetti cluster simili a troll analizzati manualmente, 28 sono stati identificati come account pro Trump, Make America Great Again (MAGA) o QAnon, i teorici di un 'Deep State' che cospirerebbe contro il presidente degli Stati Uniti.

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