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INDONESIANonostante la pandemia, continua l'attività dei "wet market"

15.05.20 - 17:35
I mercati di animali selvatici in Indonesia, nonostante tutto, proseguono le loro attività
keystone-sda.ch / STR (UNGKE PEPOTOH)
Pipistrelli in vendita al mercato di Tomohon, in Indonesia.
Pipistrelli in vendita al mercato di Tomohon, in Indonesia.
Nonostante la pandemia, continua l'attività dei "wet market"
I mercati di animali selvatici in Indonesia, nonostante tutto, proseguono le loro attività

TOMOHON - L'ipotesi più quotata, per quanto riguarda l'origine del Covid-19, è quella che sostiene che sia stato trasmesso negli esseri umani dai pipistrelli, e che il punto di partenza sia stato un mercato di animali selvatici di Wuhan.

Maria Van Kerkhove, guida tecnica dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha infatti recentemente dichiarato nel corso di una trasmissione della Bbc che è molto probabile che il commercio di animali selvatici abbia giocato un ruolo rilevante nella trasmissione da specie a specie, come si è già visto in passato. 

Ciònonostante, questi tipi di mercati ("wet markets"), continuano la loro attività in Indonesia (ce ne sono sette in totale) e proseguono le loro vendite di molte specie selvatiche di animali, tra cui i pipistrelli. Questo nonostante anche la Cina abbia ordinato la chiusura dei suoi mercati di fauna selvatica.

Questo in un clima, a livello internazionale, che spinge sempre di più verso la chiusura di questo tipo di attività. L'associazione ambientalista Animal Equality ha fatto partire una campagna per applicare un divieto, per sempre, dei wet market. L'associazione denuncia in particolare le condizioni terribili nelle quali si trovano gli animali. Martedì scorso, una coalizione di gruppi per i diritti degli animali (Dog Meat Free Indonesia) ha esortato il Presidente Joko Widodo a chiudere i mercati per prevenire la possibile comparsa di un nuovo agente patogeno.

«Il wet market di Tomohon è come una caffetteria per gli agenti patogeni animali», ha detto - come riferito dal Ny Times - l'esperto della task force per il coronavirus in Indonesia, Wiku Adisasmito, che ha chiesto al Governo di chiudere i mercati della fauna selvatica del Paese, «stiamo giocando con il fuoco».

Recentemente, anche Il capo della Convenzione sulla biodiversità dell'Onu ha chiesto un divieto globale sui mercati della fauna selvatica per prevenire future pandemie. «È come una bomba a orologeria», ha detto Billy Gustafianto Lolowang, direttore del Tasikoki Wildlife Rescue Center nella città indonesiana di Bitung. «Possiamo solo aspettare di diventare l'epicentro di una pandemia come Wuhan».

Nonostante tutti gli appelli, le attività dei wet market indonesiani non sembrano per ora in dirittura d'arrivo, anzi, le immagini che provengono da diverse città ci confermano il proseguimento di questo tipo di commerci. Un possibile motivo può essere la credenza dei residenti locali che alcuni animali abbiano proprietà benefiche, tra cui i pipistrelli, che si dice curino l'asma. 

In aggiunta, sono un importante commercio locale, che aiuta a fornire anche cibo più tradizionale, e sono una fondamentale fonte di sostentamento per molte economie domestiche della regione.

Frank Delano Manus, il responsabile del gruppo no profit "Animal Friends Manado Indonesia", ha detto al Ny Times che sperava, invano, che la pandemia avrebbe sensibilizzato la gente sui rischi del consumo di carne di animali selvatici. Manus non si aspetta che i locali abbandonino facilmente la loro tradizione.

«La maggior parte delle persone in alcune regioni, come nel Nord Sulawesi, consuma carne di animali selvatici», ha detto. «Ci sarebbe una rivolta pubblica se chiudessero completamente il mercato della fauna selvatica».

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COMMENTI
 

ciapp 3 anni fa su tio
ognuno ha le sue tradizioni , magari sono anche buoni !!!! da provare

Equalizer 3 anni fa su tio
Come fai a dire ad un popolo che da oltre mille anni mangia pipistrelli, di smetterla? È ovvio che non capiscono e ci mandano a quel paese.

fromrussiawith<3 3 anni fa su tio
Risposta a Equalizer
nel tuo comment c'è un'altra verità che gli animalisti non vogliono riconoscere, ed è , come dici tu, che i wet market esistono da secoli e di pandemie come quella di oggi non si è mai vista credo. Rimango dell'idea che il virus covid 19 abbia una forte impronta umana, magari pure un caso, e se è stato "coltivato", è stato fatto in modo tale da apparire naturale; questo sarebbe un perfetto virus, da impiegare senza che si possa risalire alla fonte di come e chi la sviluppato. Si attaccano i wetmarket per distogliere l'attenzione, e ancora una volta è la povera gente Cinese a rimetterci, già lasicata in povertà dal loro governo e pure abbandonata dall'occidente che pecca ancora di arroganza e pregiudizio per paura di attaccare i veri colpevoli, e cioè la leadership cinese e i nostri governi che la proteggono

miba 3 anni fa su tio
Ma il problema è effettivamente il coronavirus o le associazioni animaliste?
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