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GIAPPONEL'aumento di interventi di chirurgia estetica preoccupa i dottori giapponesi

12.05.20 - 22:01
Crescono i timori per quanto riguarda la richiesta di garze e disinfettanti, importanti nella lotta al coronavirus
Depositphotos
L'aumento di interventi di chirurgia estetica preoccupa i dottori giapponesi
Crescono i timori per quanto riguarda la richiesta di garze e disinfettanti, importanti nella lotta al coronavirus

TOKYO - La chiusura e le restrizioni legate al coronavirus possono essere un buon momento per provare nuove cose. Tra queste, in Giappone, sembra esserci la chirurgia estetica.

In seguito a un aumento repentino delle operazioni di questo tipo è apparsa infatti una dichiarazione sul sito web dell'Associazione giapponese di chirurgia plastica che esorta le persone ad astenersi dai trattamenti cosmetici non essenziali durante la pandemia di coronavirus. Lo ha riferito il Japan Times.

«Gli operatori sanitari dovrebbero lavorare per garantire una sufficiente copertura delle risorse mediche e per prevenire l'ulteriore diffusione del coronavirus. Si prega di astenersi dagli interventi chirurgici non essenziali in questo periodo», ha spiegato Hiroyuki Ojimi, a capo dell'associazione.

L'innalzamento della domanda potrebbe essere in parte dovuto anche al momentaneo stazionamento casalingo (non si interagisce con molta gente) e all'uso delle mascherine, che permetterebbe di nascondere eventuali ferite, gonfiori o cicatrici post-operatorie.

Però, le strutture sanitarie a livello nazionale devono far fronte a una carenza di rifornimenti dovuta alla pandemia, e l'aumento di richieste di materiali come garze sterilizzate e disinfettanti da parte delle cliniche di chirurgia estetica non fa che peggiorare la situazione, e sta destando preoccupazione tra i medici.

Un'infermiera, impiegata in una di queste cliniche, ha dichiarato al JT che il numero di garze utilizzate durante gli interventi è diminuito drasticamente, e che a volte si procede persino a tagliare un pezzo di garza a metà, per poterne ottenere due, a causa della mancanza di rifornimenti. La situazione desta allarmi anche dal punto di visto igienico.

C'è anche il problema della diffusione del virus: secondo l'infermiera, la clinica ha chiuso per qualche giorno quando un membro del personale è risultato positivo al Covid, ma in barba alla sicurezza dei clienti, ha in seguito riaperto dopo pochi giorni senza annunciare il caso alle autorità.

Le associazioni di categoria hanno quindi ora pubblicato l'appello di desistere dalle operazioni non essenziali, sperando in un miglioramento della situazione.

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