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STATI UNITIBasta fake news e disinformazione, i medici americani non ne possono più

07.05.20 - 20:30
Le notizie false, bugiarde e pericolose pervadono le reti sociali, e non solo
Keystone
Manifestanti in California con un cartello che recita "Covid is a lie" ("Il Covid è una bugia").
Manifestanti in California con un cartello che recita "Covid is a lie" ("Il Covid è una bugia").
Basta fake news e disinformazione, i medici americani non ne possono più
Le notizie false, bugiarde e pericolose pervadono le reti sociali, e non solo
Al personale sanitario diventa così sconsigliato l'utilizzo dei social media nel loro tempo libero

NEW YORK - I medici sono stufi di notizie false, teorie strampalate e disinformazione generale sul coronavirus che spopolano sulle reti sociali, ma non solo.

Infatti, oltre a commentare solo per i fatti loro, molti dottori hanno raccontato di essere spesso contattati e minacciati per "ammettere la verità". In alcuni casi, è successo anche che alcuni pazienti si siano recati in ospedale troppo tardi a causa delle teorie e fake news diffuse sui social media. Secondo diversi esperti, le piattaforme dovrebbero fare di più per contrastare chi diffonde notizie false, magari pure a scopo di lucro. 

Il dottor Hadi Halazun ha raccontato la sua esperienza in prima persona al portale NbcNews. Dopo aver finito un'intensa giornata di lavoro, esausto, è entrato sulla sua pagina Facebook per rilassarsi, per distrarsi, per seguire come stanno i propri amici.

Ma è subito rimasto allibito da alcuni interventi sbagliati, assurdi e falsi riguardanti il Covid. "il coronavirus non esiste" insisteva un utente, "nessuno sta morendo" diceva un altro, e a suo malgrado, ha tentato d'intervenire per contrastare la disinformazione. «Non sono riuscito a non farmi coinvolgere» ha spiegato il medico.

In risposta ai suoi tentativi, è stato accusato di non essere un vero medico, "visto che nelle foto del suo profilo lo si vede a dei concerti e dei festival musicali". Nulla da fare, l'unico risultato è più rabbia, bile riversata, e un bel po' di nervosismo. «Ho iniziato a piangere» ha detto Halazun. «Ti chiedi perché, ti passa la voglia di sacrificarti al fronte... Alcune persone sono là fuori, sedute nelle loro case a guardare dei video, e poi ci dicono che è falso che stiamo salvando delle vite». 

Il cardiologo, che ha a che fare giornalmente con circa 200 persone in terapia intensiva, si è trovato così completamente sfinito, anche a livello mentale. Halazun ha spiegato che è veramente doloroso e triste dover trattare con persone convinte di teorie cospirative allucinanti.

Nelle ultime settimane i social network hanno adottato una serie di misure per contrastare la disinformazione, come la segnalazione di portali dedicati alle informazioni dei funzionari della sanità pubblica e il bannare i contenuti relativi alle teorie cospirative sul 5G. Nonostante gli sforzi, le reti di comunicazioni utilizzate da certi personaggi si sono dimostrate resistenti.

Halazun, come molti altri medici, ha deciso di smettere di confrontarsi con i cosiddetti "troll" su Facebook, che sostengono che "gli ospedali sono vuoti". Insomma, in questo momento non vale assolutamente la pena per un medico di passare del tempo su Facebook. «Siamo umani, siamo limitati nella nostra capacità emotiva. Non ho intenzione di spendere tutto quello che mi rimane dopo una lunga giornata di lavoro per cercare di convincere certi individui», ha concluso Halazun nel suo racconto alla Nbc. 

E così, il regolare saluto notturno sui balconi da parte degli newyorkesi agli operatori sanitari in prima linea è restato solo una magra consolazione.

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COMMENTI
 

ctu67 3 anni fa su tio
Troppa candeggina!!

Gregi 3 anni fa su tio
Halazun... just another pawn in their game

Mag 3 anni fa su tio
A me vien da piangere a leggere ste baggianate, anzi no, mi vien da ridere,

comp61 3 anni fa su tio
america first
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