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ITALIA«Perdiamo 19 milioni al giorno, coronavirus brutale ma ci renderà migliori»

06.05.20 - 21:40
La necessità di far quadrare i conti spingerà il Governo italiano a lanciare la stagione estiva.
Depositphotos (ikostudio)
«Perdiamo 19 milioni al giorno, coronavirus brutale ma ci renderà migliori»
La necessità di far quadrare i conti spingerà il Governo italiano a lanciare la stagione estiva.
L'Assessore della Regione Veneto Caner: «Costi forse più alti ma servizio migliore. Siamo pronti».

VENEZIA - Le grandi preoccupazioni del momento? Salute, lavoro, vacanze. È ovviamente una forzatura; capire se nei prossimi mesi si potrà viaggiare per scaricare un po' della tensione accumulata nelle ultime settimane è però un pensiero fisso per molti.

La villeggiatura in Svizzera è consentita. Ma l'estero? L'Europa, giusto per non allargarsi troppo pensando a trasferte intercontinentali? Una luce in fondo al tunnel si vede: sembra infatti che giugno possa essere il mese delle riaperture. Delle trasferte oltreconfine. Almeno verso l'Italia.

«Le frontiere saranno verosimilmente riaperte a inizio del prossimo mese – ci ha raccontato Federico Caner, Assessore al Turismo per la Regione Veneto – sarà in quel momento che per noi partirà la stagione turistica. Se non ci saranno problemi o sorprese sgradite, tutto potrebbe anzi anche essere anticipato di qualche giorno. Attendiamo. Comunque siamo pronti».

C'è stato il tempo per organizzare tutto al meglio...
«Da noi l'alta stagione comincia da Pasqua, anche prima. Certo quest'anno è stato diverso, ci siamo in ogni caso mossi tempestivamente per formare il personale e prepararlo a una situazione particolare. Non abbiamo lasciato nulla al caso per sostenere un settore, quello turistico, che vale il 12% della nostra economia. Stiamo parlando di 18 miliardi di euro su circa 150».

Per quello ogni ritardo per voi è un salasso.
«Tra il Lago di Garda, i parchi di divertimento, Venezia e le spiagge, stiamo perdendo 19 milioni di euro al giorno. Non ci rifaremo mai totalmente delle perdite; siamo però convinti che molto di buono si possa ottenere dai prossimi mesi».

Il turista svizzero si troverà a fare i conti con strutture blindate e prezzi esorbitanti?
«Io la vedo in un altro modo. Il turista svizzero, come lo straniero in generale, troverà alberghi dove ogni tipo di protocollo di sicurezza è stato attivato. Sarà possibile soggiornare nella massima tranquillità».

E a un costo più alto.
«Non nelle strutture alberghiere. Forse sulle spiagge, dove il distanziamento sociale costringerà i gestori dei lidi a sistemare meno ombrelloni. Il costo superiore potrebbe tuttavia essere giustificato anche da un trattamento migliore: vietato il servizio al banco, caffè e altro potrebbero essere portati direttamente al lettino. In generale, comunque, la Regione sarà meno frequentata. Pur spendendo un po' di più, il turista potrebbe quindi godere un trattamento molto migliore del solito. Che in fondo è sempre stato il nostro obiettivo».

Fine del turismo di massa in favore di quello d'élite?
«Élite no. Qualità. La nostra idea era quella di riuscire, nel tempo, a offrire un prodotto migliore, più curato, a chi veniva a trovarci. Nella sua brutalità, il coronavirus ci renderà migliori: accelererà questo passaggio».

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