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ARABIA SAUDITADiritto delle donne a guidare: si teme per la sorte di un'attivista

27.04.20 - 13:59
Da quattro settimane la sua famiglia non ha più notizie di lei. Loujayn Hathloul è imprigionata dal 2018.
Keystone
Loujayn Hathloul al volante di un'auto in una delle sue azioni dimostrative (foto d'archivio)
Loujayn Hathloul al volante di un'auto in una delle sue azioni dimostrative (foto d'archivio)
Fonte Ats
Diritto delle donne a guidare: si teme per la sorte di un'attivista
Da quattro settimane la sua famiglia non ha più notizie di lei. Loujayn Hathloul è imprigionata dal 2018.

RIAD - Dopo la morte in carcere del noto dissidente saudita Abdallah Hamed si teme ora per la sorte di un'altra attivista del Regno del Golfo, Loujayn Hathloul, che da quasi due anni è rinchiusa in una prigione a sud di Riad.

Secondo quanto riferisce su Twitter sua sorella Alia, da quattro settimane non si hanno più notizie della 30enne, arrestata nel maggio del 2018 assieme ad altre attiviste saudite che da anni si battevano per i diritti umani. «Non ci sono più contatti telefonici da quattro settimane», afferma Alia Hathloul.

Loujayn Hathloul ha condotto a più riprese azioni dimostrative per chiedere l'abolizione del divieto di condurre veicoli, che fino a giugno 2018 impediva alle donne saudite di guidare l'auto. Hathloul e altri attivisti e attiviste arrestati con lei si battevano inoltre per l'abolizioni delle leggi sulla tutela, che prevedono che una donna, anche adulta, debba avere il permesso di un "guardiano" maschio membro della sua famiglia per sposarsi, fare domanda di passaporto o iscriversi all'università.  

Venerdì scorso si era diffusa la notizia, non confermata dalle autorità saudite, della morte in carcere del 69enne Abdallah Hamed, dal 2013 in prigione per il suo impegno nell'attivismo civile e per le richieste di riforme politiche in Arabia Saudita.

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