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STATI UNITIIl Covid-19 colpisce anche a livello psicologico

23.04.20 - 23:01
Il coronavirus può avere forti conseguenze a livello psicologico, tra cui ansia, attacchi di panico e stress
Archivio Keystone
Il Covid-19 colpisce anche a livello psicologico
Il coronavirus può avere forti conseguenze a livello psicologico, tra cui ansia, attacchi di panico e stress
I motivi sono legati alla respirazione difficoltosa, all'isolamento forzato, e al fatto che si sa poco sulla malattia

NEW YORK - Il cuore che batte velocemente, la difficoltà a respirare e la febbre che si alza sono alcuni dei sintomi che soffre chi è afflitto da coronavirus, ma non solo. Anche l'ansia, gli attacchi di panico, le lacrime che escono da sole, una stanchezza debilitante, e una sensazione di impotenza sono risvolti altrettanto gravi, che possono portare a un esaurimento.

Lo racconta Deborah Tahlman, 38enne di Ostrander, in Ohio, al Businessinsider. La donna è risultata infatti positiva al coronavirus, e ha raccontato la sua terribile esperienza che le ha lasciato addosso forti strascichi a livello psicologico. In particolare, la costante sensazione di non avere abbastanza ossigeno: «Salire le scale è diventato pericoloso, dovevo fare delle pause, era terribile». La donna ha raccontato di uno stress psicologico devastante.

Anche ora, ben oltre un mese dopo i sintomi iniziali, la giovane sa che il terrore la perseguiterà ancora per mesi: «Ogni volta che avrò la febbre da qui a fine anno non immagino nemmeno come mi sentirò» ammette la ragazza. 

Ma non è l'unica, ci sono numerose altre testimonianze di malati di Covid che si sentono allo stesso modo, con attacchi d'ansia debilitanti e legati alla paura. Gli psicologi contattati dalla testata hanno dichiarato che chi vive una simile esperienza può avere degli effetti psicologici a lungo termine, fino ad avere disturbi causati da stress post-traumatico. Per alcuni pazienti, la paura dell'ignoto è così debilitante da causare per la prima volta nella loro vita sintomi di ansia clinica.

Secondo gli psicologici, la malattia porta con se numerosi strati di tensione psicologica anche perché non si sa molto su di essa: come influenzerà la propria vita, come influenzerà il proprio corpo? Pazienti e medici hanno riferito anche di un "crollo della seconda settimana", durante il quale le persone credono di stare migliorando, ma poi vengono nuovamente sovrastate da mancanza di respiro e dolori corporei.

Le persone, dopo essere rilasciate, sono spesso sorprese dalle conseguenze emotive della malattia. Lo conferma il dottor Craig Weinert, pneumologo e medico di medicina critica dell'Università del Minnesota, che ha analizzato la salute mentale dei pazienti in terapia intensiva. 

Il Dottore ha raccontato, sempre al Business Insider, diverse testimonianze di pazienti che gli chiedevano spaventati: «Perché sto piangendo? Perché riesco a malapena a camminare anche se non ho il fiato corto?» ed altre domande legate a fattori psicologici persistenti anche dopo il rilascio. La risposta può essere legata alla sindrome "post terapia intensiva" ("Post-ICU syndrome"), un insieme di sintomi che portano a debilitare i sopravvissuti per mesi, o addirittura anni.

Gli esperti temono anche che l'isolamento forzato, sia in ospedale che in casa, possa rendere i sopravvissuti ancora più vulnerabili alle conseguenze psicologiche. Come questo influisca sui pazienti, e sulle loro famiglie, a lungo termine, rimane ancora da scoprire.

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