Via libera dal 29 aprile in Nuova Zelanda. I servizi per l'infanzia però non ci stanno
WELLINGTON - In Nuova Zelanda le scuole potranno riaprire a partire dal prossimo 29 aprile. Nel Paese oceanico - che conta poco meno di 5 milioni di abitanti - l'ondata epidemica sta facendo segnare un deciso rallentamento, con il numero di casi positivi attivi in diminuzione dal 9 aprile.
A partire da ieri, il livello di allerta è stato declassato da quattro a tre. E secondo un documento pubblicato dal Ministero della salute neozelandese - che prende in considerazione alcune esperienze estere -, la chiusura delle scuole e, più in generale, delle strutture preposte ad accogliere i bambini avrebbe avuto un impatto minimo nel ridurre il tasso di contagio da Covid-19. «Lo scenario migliore suggerisce una riduzione del 2-4%».
Per questo motivo - considerando «l'incertezza dei benefici effettivi della chiusura delle scuole» e «il gravoso impatto» della misura «a livello sanitario, educativo, economico e sociale» - il governo della Nuova Zelanda intende rivedere le restrizioni imposte a tutti i livelli del sistema scolastico, favorendo «un approccio più mirato», con aggiustamenti delle misure in corso d'opera.
Inutile dire che quanto espresso dal Ministero ha incontrato la forte opposizione dell'Early Childhood Council (la maggiore organizzazione cappello del settore, a cui fanno capo circa 1'300 servizi dell'infanzia nel Paese) che suggerisce ai propri associati - come si legge sul New Zealand Herald - di mantenere le porte chiuse anche partire dal 29 aprile.