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L'Italia pensa alla riapertura dei parchi giochi: «Bisogna fare in fretta»

ITALIAL'Italia pensa alla riapertura dei parchi giochi: «Bisogna fare in fretta»

16.04.20 - 13:00
Per garantire la sicurezza, la ministra italiana della Famiglia ha in mente delle misure speciali.
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Aree gioco chiuse in tutto il Paese (immagine generica)
Aree gioco chiuse in tutto il Paese (immagine generica)
L'Italia pensa alla riapertura dei parchi giochi: «Bisogna fare in fretta»
Per garantire la sicurezza, la ministra italiana della Famiglia ha in mente delle misure speciali.

ROMA - La ministra italiana della Famiglia, Elena Bonetti, ha proposto di riaprire i parchi giochi il prima possibile introducendo un sistema d'ingresso a turni. «Bisogna fare in fretta», ha affermato senza nascondere un senso d'urgenza che condivide probabilmente con molti bambini chiusi in casa da settimane.

«I bambini e gli adolescenti hanno il diritto di riconquistare luoghi di gioco, di movimento, di aria», ha dichiarato Bonetti sentita da Repubblica. «In gioco c'è la loro salute, fisica e psichica», ha aggiunto.

L'idea è quella di rendere accessibili i parchi giochi contingentando gli ingressi grazie all'aiuto di volontari. «Penso ad aree sportive dove due fratelli possano giocare a pallone o piccoli gruppi di bambini, ben distanziati, possano fare delle attività motorie e ludiche», ha spiegato la ministra. A tali misure, andrebbe aggiunta la disinfezione dei giochi «prima e dopo ogni turno».

Il 20 marzo scorso il governo italiano ha inasprito le misure di contenimento del nuovo coronavirus vietando l'accesso a giardini pubblici e aree gioco in tutto il Paese. Tali misure sono state ora prorogate almeno fino al 3 maggio e un eventuale accesso a turni a questi spazi avverrebbe al più presto dopo quella data. 

In Svizzera, al contrario, non è stata imposta una chiusura generalizzata, ma la maggior parte dei comuni ticinesi ha comunque reso inaccessibili i giardini pubblici e i parchi giochi sul proprio territorio. Nel nostro Paese, le attuali disposizioni restrittive restano in vigore almeno fino al 26 aprile prossimo.     

   

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