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STATI UNITICoronavirus: oltre 42'000 decessi nel mondo

01.04.20 - 07:27
Negli Stati Uniti i morti sono più di 4mila. Donald Trump: «Preparatevi a giorni difficili».
Keystone
Operatori sanitari a New York, lo Stato americano più colpito
Operatori sanitari a New York, lo Stato americano più colpito
Fonte Ats
Coronavirus: oltre 42'000 decessi nel mondo
Negli Stati Uniti i morti sono più di 4mila. Donald Trump: «Preparatevi a giorni difficili».

BALTIMORA - Le morti legate all'epidemia di COVID-19 hanno superato quota 42'000 a livello mondiale, mentre i casi di contagio registrati finora sono più di 859'000: è quanto emerge dai dati aggiornati della Johns Hopkins University. Sono 178'301 le persone finora guarite.

Secondo l'università americana i decessi sono 42'341 e i contagiati 859'796, di cui oltre il 20% (189'618) negli Stati Uniti, il Paese con il più alto numero di casi a livello globale, seguito da Italia (105'792) e Spagna (95'923).

Brasile - Il numero di casi confermati di coronavirus in Brasile è salito a 5'812, con un aumento di oltre 1'000 unità rispetto a lunedì, mentre il numero di decessi legati alla pandemia è ora 202, con 43 nuove vittime registrate nelle ultime 24 ore, pari a un tasso di mortalità del 3,5%, secondo il bollettino quotidiano diffuso dal ministero della Sanità del paese sudamericano.

La maggior parte dei casi registrati sono concentrati negli Stati del Sudest del paese (San Paolo, Rio de Janeiro, Minas Gerais e Espirito Santo), con 3'407 pazienti, e lo Stato di San Paolo, il più popoloso, continua ad avere il maggior numero di casi (2'339) e di decessi (136).

Stati Uniti - I decessi con coronavirus negli Stati Uniti hanno superato quota 4'000. Nel Paese le persone guarite sono 7'109. I morti 4'079.

«Attraverseremo due settimane molto, molto dolorose», ha annunciato il presidente statunitense Donald Trump nel consueto briefing serale alla Casa Bianca sull'emergenza coronavirus, dove vengono illustrati per la prima volta i modelli statistici e le proiezioni degli esperti della task force governativa. Negli Stati Uniti sono previsti da 100mila a 240mila morti se le misure di distanziamento sociale saranno rispettate, mentre domenica la forchetta si fermava a 200mila vittime.

Senza alcuna restrizione, invece, sarebbero da 1,5 a 2,2 milioni. I dati dicono anche che il picco sarà a metà aprile, con una media di oltre 2'000 decessi al giorno, contro gli 800 circa di oggi.

«Voglio che tutti gli americani siano pronti per i giorni difficili che ci aspettano», ha avvisato il presidente con toni seri, prevedendo però che dopo le prossime due-tre settimane sarà possibile «cominciare a vedere la luce in fondo al tunnel» di questa pandemia. «Non è una influenza», ha ammesso dopo averla a lungo definita così minimizzandone il pericolo, tanto che la scorsa settimana pensava di riaprire il Paese per Pasqua. 

Australia: via i giornali regionali - In Australia, il gruppo News Corp di Rupert Murdoch ha deciso di sospendere la pubblicazione cartacea di circa 60 quotidiani regionali australiani a causa di un forte calo delle entrate pubblicitarie dovuto all'emergenza coronavirus: i giornali negli Stati di New South Wales, Victoria, Queensland e South Australia, verranno pubblicati solo online.

«Non abbiamo preso questa decisione a cuor leggero», ha detto il presidente esecutivo di News Corp Australasia, Michael Miller, sottolineando che «la crisi legata al coronavirus ha creato pressioni economiche senza precedenti e stiamo facendo tutto il possibile per salvaguardare il maggior numero di posti di lavoro possibile».

Miller ha quindi spiegato che la «sospensione delle nostre edizioni cartacee destinate alle comunità ci è stata imposta dal rapido declino del fatturato pubblicitario seguito alle restrizioni applicate alle aste immobiliari e alle ispezioni delle proprietà, alla chiusura forzata delle strutture utilizzate per gli eventi e dei ristoranti per far fronte all'emergenza coronavirus».

In Australia si contano più di 4'500 contagi, 18 morti e 358 guariti.
 
 

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