Cerca e trova immobili

STATI UNITIGli Usa temono 200mila morti ma New York non va in quarantena

29.03.20 - 22:04
Una situazione critica negli States in cui pandemia, economia e strategie politiche si scontrano
keystone-sda.ch / STF (JUSTIN LANE)
Fonte Serena Di Ronza, ANSA
Gli Usa temono 200mila morti ma New York non va in quarantena
Una situazione critica negli States in cui pandemia, economia e strategie politiche si scontrano

NEW YORK - «Milioni di casi» di coronavirus e fino a 200.'000 morti negli Stati Uniti. Anthony Fauci, il massimo esperto di malattie infettive americano e consulente della task force sul coronavirus, fa i conti su quanto potrebbe costare in termini di vite umane l'emergenza in atto.

Una fotografia che sembra scontrarsi con la volontà di Donald Trump di riaprire l'economia, in tutto o almeno in parte, per Pasqua. Un obiettivo 'ambizioso' che non richiede alcuna quarantena per New York: dopo aver minacciato il blocco dello stato, il presidente americano ci ripensa e opta per una allerta viaggi con la quale chiede ai residenti della Grande Mela, New Jersey e Connecticut di evitare tutti gli spostamenti non essenziali. «È in linea con quello che stiamo già facendo», taglia corto Andrew Cuomo, il governatore di quello stato di New York che è l'epicentro della crisi negli Stati Uniti con i suoi quasi 60.000 casi e 965 morti. 

«Nessuna città scamperà il virus e tutte potrebbero avere un'epidemia simile a New York», mette in guardia Deborah Birx, il medico membro della task force sul coronavirus della Casa Bianca. Alle prese con un balzo dei casi la Florida vieta l'affitto delle case per le vacanze e istituisce checkpoint al confine con l'Alabama per bloccare l'ingresso di chi arriva dalla Louisiana.

Le violente critiche di Cuomo sono state uno dei motivi che hanno fatto cambiare idea a Trump sulla quarantena di New York, insieme ai possibili effetti che una tale decisione avrebbe potuto avere sui mercati finanziari.

«Non sono contrario a un allentamento delle restrizioni nelle aree con pochi casi» spiega Fauci, il 'virologo in chief' non sempre d'accordo con il presidente. Il vero nodo da sciogliere, spiega, è però quello dei test a risposta rapida.

Una volta che sarà possibile eseguire test su larga scala in tempi rapidi e avere un quadro preciso della realtà, allora sarà possibile riaprire e riaprire in sicurezza.

Ma questo «non accadrà a breve»" aggiunge Fauci prevedendo, in base ai modelli disponibili, che il coronavirus potrebbe uccidere fra le 100.000 e le 200.000 persone negli Stati Uniti. «Migliaia di newyorkesi moriranno per il virus», gli fa eco Cuomo.

È questo il contesto in cui Trump è chiamato ad assumere la decisione più importante della sua presidenza e alla quale sono appese le sue chance di rielezione. Una decisione da prendere fra non poche pressioni. Prime fra tutte quelle dei democratici in Congresso.

«Mentre il presidente imbroglia, la gente muore», tuona la speaker della Camera Nancy Pelosi, che incalza la Casa Bianca anche sugli aiuti all'economia. I 2.000 miliardi di dollari di aiuti concessi sono «solo un anticipo» per gli americani.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE