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GERMANIAUna molecola che blocca il "motore" del coronavirus

20.03.20 - 19:38
La scoperta di un gruppo di ricercatori guidato dall'Università di Lubecca. Positivi i primi test sui topi
keystone-sda.ch / STF (Wilfredo Lee)
Fonte ATS ANS
Una molecola che blocca il "motore" del coronavirus
La scoperta di un gruppo di ricercatori guidato dall'Università di Lubecca. Positivi i primi test sui topi

LUBECCA - È stata identificata un'arma capace di bloccare il 'motore' del virus SarsCoV2: si chiama '13b' ed è una molecola che lega e inibisce l'enzima proteasi usato dal virus per replicarsi nelle cellule infettate.

Questo è considerato il bersaglio principale per colpire il virus e la sua struttura 3D, finalmente svelata grazie ai raggi X del sincrotrone Bessy di Berlino, aiuterà a sviluppare nuovi farmaci, come indica lo studio pubblicato su Science da un gruppo internazionale guidato dall'Università di Lubecca, in Germania.

Da molecola a farmaco - La molecola 13b è stata testata in provetta su cellule di polmone umano colpite da coronavirus ed è subito entrata in azione. Sperimentata sui topi, ha dimostrato di non essere tossica e di poter essere somministrata per via inalatoria, depositandosi dopo 24 ore nei polmoni, che sono gli organi più colpiti dall'infezione. «Ora il nostro inibitore deve essere trasformato in un farmaco: per farlo avremo bisogno del supporto di un'azienda farmaceutica, per avere le risorse per finanziare la sperimentazione clinica», ha detto il coordinatore dello studio Rolf Hilgenfeld, fiducioso di poter ottenere il supporto del consorzio di aziende ed enti di ricerca messi insieme dalla Commissione europea per affrontare l'emergenza.

Serve tempo, ma... - Servirà in ogni caso parecchio tempo. «Di sicuro - precisa l'esperto - ci vorranno anni prima che il nostro inibitore diventi un farmaco anti-coronavirus. Se tutto andrà bene, il prodotto non sarà comunque disponibile per questa epidemia». Un risultato nell'immediato però c'è: la scoperta infatti permette di disegnare più facilmente nuovi farmaci contro Covid-19, perché finalmente si conosce la struttura 3D della sua proteasi, considerata il principale bersaglio da colpire.

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