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ITALIACoronavirus e contagi: «I frontalieri non sono un problema»

03.03.20 - 07:50
L'infettivologo Massimo Galli: «Le possibilità di contagio di un comasco sono uguali a quelle di un luganese».
Keystone
L'ingresso dell'Ospedale Sacco di Milano
L'ingresso dell'Ospedale Sacco di Milano
Coronavirus e contagi: «I frontalieri non sono un problema»
L'infettivologo Massimo Galli: «Le possibilità di contagio di un comasco sono uguali a quelle di un luganese».
Dubbi vengono nel frattempo sollevati sulle tempistiche di diffusione e di incubazione. «I dottori cinesi si sono accorti o hanno deciso di accorgersi del virus solo in dicembre».

MILANO - Confusione, smarrimento, paura. Sono queste le sensazioni che hanno investito i cittadini europei una volta avuta la certezza che, da semplice notizia da telegiornale riguardante un angolo di mondo lontano, il coronavirus era divenuto uno scomodo vicino con il quale convivere. 

Il contagio, che a seconda dei casi e della convenienza è stato definito da “poco più che un'influenza” fino a “una pandemia”, ha accentuato il primordiale istinto di autoconservazione di ognuno di noi e modificato abitudini e regole. Nelle regioni italiane più colpite hanno chiuso scuole, musei, anche chiese. Lo sport? Fermo o mutilato al di là e – nella maggior parte dei casi – pure al di qua del confine. Aziende in quarantena, mobilità ridotta... la quotidianità, compresa una diffusa sensazione di insicurezza, ha risentito di un virus del quale si conosce ancora poco e del quale quel poco che si sa potrebbe non essere esatto. 

Come le tempistiche della sua diffusione e di incubazione, per esempio.

Uno studio della Clinica delle Malattie Infettive del DIBIC, effettuata all'Ospedale Sacco di Milano, ipotizza la “nascita” del Covid-19, in Cina, già a ottobre-novembre e la sua presenza in Italia fin da gennaio. Nel Lodigiano, per esempio, si parla di “strane polmoniti” fin da dicembre-gennaio. 

«Questa è la mia idea – ha raccontato Massimo Galli, primario infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano – maturata studiando le anamnesi dei tanti ricoverati. Credo che il virus sia passato dagli animali all'uomo a ottobre-novembre e che per tutta la prima fase sia cambiato poco e abbia avuto un basso potere infettivo. Nel momento in cui ha iniziato a mutare velocemente, ha poi cominciato a essere trasmesso con efficacia. Questo è accaduto, a parer mio, già a dicembre. Ed è a quel punto che i miei colleghi cinesi si sono accorti o hanno deciso di accorgersi del problema».

I tempi sembrano quindi essere più lunghi di quelli finora raccontati. I 14 giorni di incubazione...
«Non facciamo confusione. I tempi dei quali stiamo parlando sono quelli della diffusione del contagio. E potremo stabilire con precisione a che punto siamo arrivati solo quando le sequenze – tratte da materiale biologico - isolate in gennaio in Italia potranno essere confrontate con le sequenze datate isolate in Cina. A quel punto potremo provare a stabilire quanto cammino ha fatto il virus, quanta storia c'è dietro...».

L'incubazione quindi? 
«Quella riguarda il singolo individuo. Mediamente è di 5 giorni. Normalmente è compresa tra 3 e 7 giorni. Solo il 5% dei contagiati supera i 12,5 giorni di incubazione».

Da qui le due settimane di restrizioni imposte in molte regioni italiane.
«Esatto. Misure prese per tentare di limitare il contagio».

Il Covid-19 è però comunque entrato in Italia.
«Chi dice che abbiamo esitato troppo a lungo per fermare i voli diretti provenienti da Wuhan e poi dalla Cina dice bestialità. Tanto più che, visti i tanti casi registrati e la loro maturazione contemporanea, quella che il virus sia in Italia fin da gennaio è più che un'ipotesi. Anche se una certezza non potremmo averla forse nemmeno studiando le sequenze del virus. In quel caso i blocchi sarebbero comunque stati tardivi. La verità è che qualcuno – la cui nazionalità è poco rilevante - è arrivato qui da noi senza avere sospetto di essere contagiato e ha cominciato a diffondere il virus nella zona rossa. Il tutto nel pieno dell'influenza stagionale». 

Con una chiusura più veloce del contatto con la Cina...
«Guardate che il contagiato potrebbe anche essere arrivato con una “triangolazione”. Ignaro di essere malato, qualcuno potrebbe aver fatto scalo in qualsiasi aeroporto del mondo prima di atterrare a Milano. Se poi lì è arrivato».

La lunga permanenza del contagio in Italia e il fatto che il Covid-19 potrebbe essere stato, in un primo momento, confuso con una “strana polmonite”, fa sorgere un'altra domanda: quanto senso ha la zona rossa di contenimento? Di contagiati “ignari” potrebbero essercene in molte altre zone...
«Ha senso perché è in quel luogo che si è verificato il numero più alto di casi ed è dove, comunque, sembra essere partito tutto. Ci auguriamo ovviamente che le misure prese ci diano ragione. E che portino a un miglioramento della situazione».

Com'è possibile – tenuto conto del numero di persone coinvolte – che l'area urbana di Milano e le province limitrofe non abbiano avuto numeri significativi di contagiati come il Lodigiano? In alcuni casi si parla di poche unità. Il Canton Ticino, che geograficamente non è distante, ha per ora fatto registrare “solo” due contagiati, mentre qualche decina di pazienti è risultata negativa al tampone.
«Evidentemente lo sforzo fatto per il contenimento del virus sta funzionando. Però non chiedetemi certezze». 

Nel senso che i numeri ufficiali potrebbero essere errati?
«Nel senso che per ogni persona ricoverata ce ne sono potenzialmente tre che non manifestano sintomi e, quindi, non si sono mai sottoposte a un controllo. Solo la storia ci dirà quanti saranno stati, alla fine, gli individui che avranno avuto a che fare con il virus».

La chiusura delle frontiere con l'Italia, in Svizzera non è mai stata presa in considerazione. Parallelamente a tale scelta politica, alcune aziende hanno in ogni caso deciso di muoversi autonomamente, chiedendo ai dipendenti frontalieri di evitare di presentarsi sul luogo di lavoro per il classico periodo di incubazione.
«Guardate, i frontalieri non sono un problema: hanno meno probabilità di aver avuto contatti con la zona rossa di quante ne abbia avute io. La nostra preoccupazione riguardava l'area metropolitana di Milano perché era quella dove molti dei residenti di Codogno si spostavano quotidianamente. Stando alle tante macchine targate “TI” che vedo in città e pensando agli interessi di chi vive nelle zone vicine al confine, credo che le possibilità di contagio di una persona che vive a Como siano le medesime di quelle di una che vive a Lugano».

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COMMENTI
 

spank77 4 anni fa su tio
Oggi 7 Marzo il Governo italiano decide di chiudere la Lombardia fino al 3 aprile...per contenenere I contagi nelle altre regioni...Una settimana prima in questo articolo si diceva che il flusso di oltre 60'000 persone provenienti dalla Lombardia non era un problema per il Ticino...Adesso chiedono ai Frontalieri che lavorano in Ticino di restare in Ticino a Lavorare e tornare a casa una volta alla settimana. No comment, davvero, no comment.

gelb 4 anni fa su tio
A parte che la RSI non è Dio e non è che tutto quello che fa è giusto, hanno lasciato a casa (telelavoro) tutte le persone che hanno avuto contatti con l'Italia, frontalieri o meno. Comunque conosco persone che a Zurigo fanno il telelavoro per una o due settimane, quindi conviene che smettiate di addossare colpa ai frontalieri! #odiareticosta

fromrussiawith<3 4 anni fa su tio
Da ieri a oggi i casi sono quasi raddoppiati da da 24 a 45 per la Svizzera. non sono i frontalieri il problema, ma il coronavirus lo è. un gran numero di casi in Europa sono di persone cha hanno soggiornato a Milano e dintorni; e probabilmente molti dei 70'000 frontalieri durante le vacanze non sono rimasti chiusi in casa, come pure gli imbesuiti ticinesi che se ne sono andati a spasso per Milano pure quando già era noto il problema. Solo fra un paio di settimane si saprà se la strategia (o imbecillità) Svizzera di dare maggior peso all'economia e la correttezza politica avrà avuto successo. Ci sarà una ragione se i voli per la Cina, SK e Italia sono stati sospesi. Avrebbero dovuto chiudere le frontiere per un paio di settimane almeno, sia per i frontalieri come pure per i Ticinesi che vanno in Italia. Ci sono momenti come questi che si deve ragionare in termini di sicurezza nazionale e in termini di collettivo

Lore62 4 anni fa su tio
Risposta a fromrussiawith<3
.... poi tra poco cominceranno anche le zanzare a dare una mano al corona... Io non uscirei più di casa! anche le giornate ventose trasportano MOLTI virus pericolosissimi!

Orsettina 4 anni fa su tio
Bravissimo Fabio, gentilmente ma con determinazione,hai espresso il mio pensiero.

GIGETTO 4 anni fa su tio
Ma voi pensate che la gente è scema e potete fargli credere lucciole per lanterne? 70'000 italici dalle province MI - VA non sono un problema e non vi è alcun rischio di contagio? Ma chi vi crede più.......

Mattiatr 4 anni fa su tio
Risposta a GIGETTO
Considerando che l'Italia ha preso molte più misure di noi direi che le possibilità che un italiano porti il corona virus in Svizzera sono le stesse che succeda il contrario. Inoltre basti ricordare che questo non rappresenta un pericolo elevato per i ticinesi, non quanto la mancanza di 70'000 lavoratori nell'arco di pochi giorni. Quindi non vedo il motivo di misure drastiche. Ma se un'influenza tutto d'un tratto è diventata la peste nera solo per chiudere le frontiere a caso, beh direi che qualcosa non va.

Mediapress 4 anni fa su tio
Il bello è che in Svizzera interna dicono la stessa cosa del Ticino Mettiamoci in testa che il problema è globale è non solo dell’Italia... uomini di ampie vedute

Mattiatr 4 anni fa su tio
Risposta a Mediapress
Il bello è che ci sono più infetti nella regione d'oltralpe che in Ticino, pori nümm basta un'influenza per rincoglionirci ;-)

sedelin 4 anni fa su tio
ma basta! chi si deve preoccupare per il virus sono le persone con patologie da sistema immunitario indebolito. per tutti gli altri non ci sono pericoli. il medico cantonale é stato chiarissimo, ma la gente continua a diffondere paure infondate e fake news.

Lore62 4 anni fa su tio
Risposta a sedelin
nonono...va bene così, anzi dobbiamo partecipare a diffondere più panico, almeno le strade e autostrade sono sgombre! hihihi....XD

Mattiatr 4 anni fa su tio
Risposta a Lore62
Io spero ancora che scoppi l'anarchia tipo nel film ''la notte del giudizio'' così da vedere che succederebbe ;-)

ni_na 4 anni fa su tio
È palese che sia già arrivata anche da noi. Che i contagi arrivino tutti dall’Italia è una favola per bambini, dovuta anche al fatto che fanno i test SOLO a chi è stato in ITALIA. Buongiorno!!!

Evry 4 anni fa su tio
Ma per favore NON scherzate e finitela di far polemicha in merito ad una situazione seria, qu si sta combattendo i sintomi al posto di impoeganrsi a trovare delle soluztioni efficacie !!! In primis si deve controllare tutti quelli che entrano in scizzera e agli ingressi delle ditte se hanno la febbre !! e poi rimandarli a casa. Poi ci sono altre misure restrittive p.es come qualla adottata dal Ct. Grigioni di proibire qualsiasi attività pubblica che supera i 50 (cinquanta) persone come da noi p.es ai Cinema, al LAC e nelle diverse Discoteche !!!! Come pure quei genitori... che criticano il docente che ha inviato a casa degli allievi con la tosse ed altro, ma per favore, ha agito in modo più che responsdabile, grazie.

ni_na 4 anni fa su tio
Beh diciamo pure che dopo confusione e paura ora ci sta lo smaronamento. Abbiamo capito che state facendo i test con il contagocce e che di tenere sotto controllo la situazione ve ne frega relativamente. Si dai, diteci come dobbiamo sentirci oggi, quali soluzioni avete per noi. Pillolina, punturina, vitamina?

spank77 4 anni fa su tio
Notizia del giorno, avvistati 80000 turisti tiCinesi in piazza Duomo Milano...

gilles 4 anni fa su tio
Non sapevo che ci fossero 80 mila Ticinesi al giorno che vanno a Milano a fare shopping.... ne portiamo giu di soldi allora oltre a dare il lavoro a tutti. buono a sapersi

Summerer 4 anni fa su tio
L'ultimo TI contagiato, anziano, rischia la vita e non si è mosso dal Ticino. La colpa è di un'altro che come dice il comunicato si reca spesso in Italia (o vive?). Non è un'influenza e non c'è una cura! Non bisogna essere egoisti e bisogna per un certo periodo di tempo essere solidali e rispettosi! Ma il menefreghismo della gente insieme ad un'ignoranza esagerata che fa credere che sia una semplice influenza... Ma naturalmente sono tutti Dottori!

Arciere 4 anni fa su tio
I soliti fenomeni da tastiera continuano a ridere. Fosse per voi staremmo freschi a quest'ora... 72 paesi colpiti, 3'000 morti e 90'000 contagiati finora. E siamo ancora agli inizi. Sempre più eventi annullati, partite sportive, carnevali e feste, scuole e aziende chiuse, voli cancellati. Tutto questo è ancora contenuto grazie alle autorità sanitarie del mondo intero che fanno il massimo possibile. Un virus non lo vedi, si propaga, può essere il tuo vicino, chiunque, dovunque. Io continuo a stare sereno e non ho cambiato niente alle mie abitudini, ma posso capire chi ha paura. Un pochino di serietà ora ci sta. No? A proposito, ho un pochino di tosse e ciò mi preoccupa, non per me ma per la paura che potrebbe fare a certe persone. Mi vergogno quasi...

ni_na 4 anni fa su tio
Risposta a Arciere
Si, va bene, io sono una di quelle persone che usa tutte le preocauzioni, che cerca di mantenere la giusta distanza dalla cosa è al contempo considerarla con la gravità necessaria eccetera eccetera. Poi però le misure sono un giorno drastiche e il giorno dopo ridicole. E ad oggi credo di averne abbastanza di questa messinscena. Non ho detto che il problema non esista. Ma come viene trattato è una ridicola messinscena. Non c’è serietà.

tip75 4 anni fa su tio
vogliamo parlare dell'arroganza della gente che si accampa il diritto di andare in giro ammalato perche tanto è solo influenza?si chiede solo di osservare piccole regole di igiene personale e di rispetto verso il prossimo, non mi pare difficile, regole che andrebbero osservate sempre, anche se cola solo il naso.

Summerer 4 anni fa su tio
Risposta a tip75
Bravo/a. Finalmente un commento intelligente. La gente è solo egoista! Viaggia e se ne sbatte. A Milano a fare la movida e poi rientra con annesso virus: il giovane sopravvive e gli anziani invece hanno il rischio piu' alto di morire.

Arciere 4 anni fa su tio
Risposta a tip75
Ma scusa, adesso uno ha un raffreddore e non può più uscire da casa? Siamo in inverno, un po' di tosse e raffreddore, il naso che cola è roba banale, e non ha niente a che vedere con l'igiene. Da un estremo all'altro, dal menefreghismo alla psicosi. Non si può restare tappati in un bunker fino al 2028, un po' di calma, su!

tip75 4 anni fa su tio
Risposta a Arciere
leggi bene,nessuno dice di non uscire si parla di regole elementari che valgono anche per il raffreddore

skorpio 4 anni fa su tio
Ma basta, torniamo alla normalità.. del clima, delle migliaia di morti nelle guerre in corso non sinoarla più...

Marta 4 anni fa su tio
...e se fosse un progetto cinese per testare come ridurre la popolazione mondiale? Boicottare la Cina e la globalizzazione dove sia possibile potrebbe essere la nostra salvezza :-)

bluwind 4 anni fa su tio
Risposta a Marta
Che inteligenti questi cinesi per fare un esperimento stanno affossando la loro economia, dei geni insomma! Se ci volgliamo vedere per forza un complotto dietro questa situazione che sia almeno plausibile , cioè che dietro tutto ciò ci sia il nemico giurato dei cinesi, cioè Trump, che mira da sempre ad affossarne l'economia ....Ma anche questa sarebbe al limite

klich69 4 anni fa su tio
Chi si somiglia si piglia.

Fedeltà 4 anni fa su tio
..forse sarebbe ora che ridimensioniamo un po'..i media stanno mettendo paura inutilmente alla popolazione e le persone vanno in giro come se ci fosse la peste..svegliamoci un po'..fare attenzione si ma non esageriamo!

kenobi 4 anni fa su tio
Risposta a Fedeltà
concordo c'è piu show che informazione vera

tip75 4 anni fa su tio
Risposta a Fedeltà
che alcuni esagerino ci sta ma non si mette la gente in cure intensive per sport e nemmeno si fermano aerei, calcio (serie A) e cose del genere tanto per fare, con i soldi che perdono...un pensiero sulla serietà della cosa e l'approcio (RISPETTOSO) che bisogna avere circa piccole regole elementari di igiene che andrebbero rispettate anche in occasione di una piccola influenza non mi pare esagerato, eppure sembra chiedere l'oro...insomma un momento storico
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