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Lee Man-hee, leader della setta cristiana al centro del contagio in Corea del Sud, ha chiesto scusa prostrandosi a terra

COREA DEL SUDLee Man-hee, leader della setta cristiana al centro del contagio in Corea del Sud, ha chiesto scusa prostrandosi a terra

02.03.20 - 12:45
«Benché non sia stato intenzionale, molte persone sono state infettate», ha affermato.
keystone-sda.ch (Kim Ju-sung)
Lee Man-hee si inginocchia durante la conferenza stampa
Lee Man-hee si inginocchia durante la conferenza stampa
Lee Man-hee, leader della setta cristiana al centro del contagio in Corea del Sud, ha chiesto scusa prostrandosi a terra
«Benché non sia stato intenzionale, molte persone sono state infettate», ha affermato.
L'88enne si ritiene un secondo Gesù Cristo. Più di 2’100 degli oltre 4’300 casi di coronavirus registrati nel Paese interessano persone collegate al suo movimento.

GAPYEONG - Ha chiesto scusa ai sudcoreani prostrandosi a terra Lee Man-hee, il leader della setta cristiana accusata di essere al centro del contagio di coronavirus nel Paese.

Nel corso di una conferenza stampa a Gapyeong, l’88enne ha presentato le sue «sincere scuse» ai coreani a nome dei membri della Chiesa di Gesù Shincheonji e ha assicurato la sua piena collaborazione con le autorità civili per contrastare l’epidemia. «Benché non sia stato intenzionale, molte persone sono state infettate», ha ammesso il leader spirituale come riporta la BBC. Lee, che si considera un secondo Gesù, si è inoltre inginocchiato a terra inchinandosi due volte in segno di pentimento. 

Secondo quanto indica il Korea Herald, si calcola che più di 2’100 degli oltre 4’300 casi di contagio finora registrati in Corea del Sud interessino persone collegate al movimento dell’88enne, che conta più di 210mila adepti. Il principale focolaio, con l’80% degli infettati totali, è la città di Daegu, nel sud est del Paese, e avrebbe preso avvio proprio da una 61enne seguace della setta di ritorno da Wuhan in Cina.

L’iniziale reticenza di Lee Man-hee a fornire le identità dei membri del movimento religioso ha rallentato il lavoro di ricostruzione della catena del contagio da parte della autorità sanitarie sudcoreane. Secondo il leader spirituale sarebbe stata determinata dalla volontà di proteggere la sicurezza dei suoi fedeli. Ora l’88enne ha però assicurato la sua totale cooperazione per affrontare l’emergenza.

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COMMENTI
 

tazmaniac 4 anni fa su tio
Beh, in quanto secondo Gesù, guariscili, cosa ci vuole?

sedelin 4 anni fa su tio
un secondo gesù: povero egocentrico!
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