La Cassazione ha respinto il ricorso della procura di Agrigento. Salvini: «Questa non è giustizia. Questa è vergogna»
ROMA - La comandante della nave Sea Watch 3, Carola Rackete, non andava arrestata. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Procura di Agrigento contro l'ordinanza che ha rimesso in libertà la comandante, approdata a Lampedusa forzando il blocco.
La terza sezione penale della Cassazione ha quindi dato ragione alla giudice per le indagini preliminari Alessandra Vella, che lo scorso 2 luglio non aveva convalidato l’arresto di Rackete, escludendo i reati contestati di resistenza e violenza a nave da guerra. «Non conosciamo ancora le motivazioni ma adesso sappiamo con certezza che avevamo ragione noi: Carola Rackete non andava arrestata», ha dichiarato il legale della comandante, Leonardo Marino, all’agenzia Adnkronos.
Salvini: «Questa è vergogna» - E non si è fatto troppo attendere un commento da parte di Matteo Salvini, che dai social ha tuonato contro la decisione. «Per qualche giudice una signorina tedesca che ha rischiato di uccidere cinque militari italiani speronando la loro motovedetta non merita la galera, ma il ministro che ha bloccato sbarchi e traffico di esseri umani sì. Questa non è “giustizia”, questa è vergogna», ha scritto l'ex ministro dell'Interno.