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REGNO UNITOBrexit: tempi duri per turisti e studenti europei

14.12.19 - 18:54
Il premier britannico Boris Johnson è già al lavoro per portare il Regno fuori dall'Ue alla scadenza del 31 gennaio 2020
Keystone
Diversi i fattori da tenere in considerazione.
Diversi i fattori da tenere in considerazione.
Brexit: tempi duri per turisti e studenti europei
Il premier britannico Boris Johnson è già al lavoro per portare il Regno fuori dall'Ue alla scadenza del 31 gennaio 2020

LONDRA - Dopo aver sventolato per settimane il suo slogan elettorale "Get Brexit Done" (la Brexit sia concretizzata), il premier britannico Boris Johnson è già al lavoro per portare il Regno fuori dall'Ue alla scadenza del 31 gennaio 2020: per gli europei il risultato del voto di giovedì scorso, che ha regalato al primo ministro un'ampia maggioranza a Westminster di fatto scongiurando un'uscita senza accordo con Bruxelles, segnerà l'inizio della fine di un'era. A partire dal turismo, oltre all'istruzione e alla sanità, per citare i settori più in vista.

Il turismo - La libera circolazione tra l'Ue e il Regno Unito, infatti, dovrebbe diventare solo un ricordo già dall'anno prossimo - o al massimo dal 2021, ancora non è chiaro. Addio alla semplice carta d'identità: per entrare nel Paese servirà il passaporto biometrico con relativo nullaosta elettronico in stile statunitense (il cosiddetto ESTA), che darà la possibilità di soggiornare nel Regno fino a un massimo di tre mesi.

La telefonia - Sempre in tema di turismo, resta da vedere se il cosiddetto roaming verrà abolito o meno. Per il momento i quattro principali operatori telefonici britannici - EE, O2, Three e Vodafone - hanno detto che intendono mantenere lo status quo.

Le università - Quanto alle rette universitarie, nulla cambia per l'anno accademico 2020-2021, come annunciato dal governo lo scorso 28 maggio: fino ad allora gli studenti europei saranno ancora equiparati a quelli britannici e continueranno a pagare le attuali 9250 sterline l'anno (poco più di 12'000 franchi al cambio attuale). Le cose dovrebbero cambiare a partire dal 2021-2022, quando gli europei dovranno sborsare le stesse somme pagate ora dai loro coetanei extraeuropei, che attualmente per l'università di Cambridge vanno da un minimo di 21'168 sterline a un massimo di 55'272 sterline (per la facoltà di medicina).

La cittadinanza - I 3,2 milioni di cittadini europei che oggi vivono e lavorano nel Regno Unito potranno rimanere, ma dovranno comunque fare domanda entro il 30 giugno 2021 per essere ammessi al cosiddetto EU Settlement Scheme. A quel punto, a seconda dei loro requisiti, riceveranno lo status di "settled" (che dà diritto a rimanere nel Paese a tempo illimitato e a chiedere la cittadinanza) o "pre-settled" (che permette di rimanere nel Regno per ulteriori cinque anni e poi di richiedere lo status di "settled").

La sanità - Passando alla sanità, il sito del governo britannico raccomanda ai cittadini dell'Unione - oltre a quelli di Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda - di portare con sé la tessera europea di assicurazione malattia mentre sono in visita nel Regno Unito: la tessera, si legge nel sito, sarà valida finché il Paese non uscirà formalmente dall'Ue. Dopo quella data la copertura sanitaria di questi cittadini dipenderà dagli accordi bilaterali che Londra firmerà con i vari Paesi.

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COMMENTI
 

anndo76 4 anni fa su tio
libere scelte votate democraticamente dal popolo Inglese. nel bene e nel male . giusto che sia cosi la democrazia

dan007 4 anni fa su tio
in America anche con l’esta ci sono milioni di stranieri senza permesso che hanno solo la possibilità di delinquere ho lavorare in nero sottopagati

vulpus 4 anni fa su tio
Gli inglesi non hanno nulla da imparare dall'UE. Continueranno a vivere eggreggiamente, adattandosi alla situazione. Quante nazioni vivono bene anche se non sono nell'unione. E l'UE avrà sempre bisogno degli inglesi. Basta diffondere pure destabilizzanti

jena 4 anni fa su tio
-1... avanti il prossimo... italia, austria o polonia

Bayron 4 anni fa su tio
Ma basta seminare inutili paure. Cambierà poco o niente. L’Inghilterra ha solo da guadagnarci . La Svizzera dovrebbe seguirla a ruota abbandonando la libera circolazione e ripristinando di conseguenza le frontiere.
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