Il governo del Paese asiatico deve rispondere di genocidio per il trattamento riservato alla minoranza musulmana rohingya
L'AIA - Si è aperta alla Corte penale internazionale dell'Onu all'Aia l'udienza per discutere delle accuse di genocidio che il Myanmar avrebbe perpetrato nei confronti della minoranza Rohingya. Presente in aula in qualità di testimone la leader del Paese, Aung San Suu Kyi, che dovrebbe parlare domani per difendere i militari del suo paese dalle accuse.
«Un altro genocidio si sta svolgendo proprio davanti ai nostri occhi eppure non facciamo nulla per fermarlo - ha accusato in aula il procuratore generale Abubacarr Marie Tambadou. Questa è una macchia sulla nostra coscienza collettiva. Non è solo lo stato del Myanmar che è sotto processo qui, ma è la nostra umanità collettiva».