I protagonisti del documentario-shock "Leaving Neverland" potrebbero riuscire a portare la loro querela a Jacko per pedofilia davanti a un giudice
LOS ANGELES - I due uomini protagonisti del discusso (e scioccante) documentario "Leaving Neverland" sulla presunta pedofilia di Michael Jackson potrebbero riuscire a riaprire il caso e tornare in tribunale.
Stando a quanto riportato dal portale americano Tmz.com, Wade Robson e James Safechuck, avevano già citato in giudizio Jacko per pedofilia su minori nel 2017. Il procedimento era stato però respinto per via della prescrizione e aveva finito per arenarsi in corte d'appello.
A cambiare le carte in tavola una nuova legge dello stato della California che annulla la prescrizione per casi di abusi sessuali su minori. Robson e Safechuck, quindi, potrebbero portare il loro caso - e le accuse a Jackson - davanti a un giudice e a una giuria.
Non è però sicuro che questo succederà veramente, come puntualizza anche Tmz, ci sono ancora da fare tutti gli incontri preliminari fra le parti. E il giudice potrebbe cambiare idea sul fatto di procedere, o meno.
"Leaving Neverland" era andato in onda lo scorso gennaio, scioccando l'opinione pubblica e pesando come un macigno sull'immagine di Michael.
Le supposte molestie, subite dai due ragazzi, avevano dato vita a un movimento globale di protesta nei confronti del Re del pop. I suoi eredi avevano definito il documentario «ingiusto» e «un linciaggio in pubblica piazza».