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BOLIVIADopo le proteste, Morales annuncia nuove elezioni

10.11.19 - 14:36
«Permetteranno al popolo boliviano di eleggere democraticamente nuove autorità», ha detto il presidente
Keystone
Dopo le proteste, Morales annuncia nuove elezioni
«Permetteranno al popolo boliviano di eleggere democraticamente nuove autorità», ha detto il presidente

SUCRE - Alle prese con violente proteste di piazza, il presidente della Bolivia Evo Morales ha annunciato oggi la convocazione di nuove elezioni presidenziali, dopo il contestato voto del 20 ottobre.

«Nuove elezioni permetteranno al popolo boliviano di eleggere democraticamente nuove autorità», ha detto Morales in una conferenza stampa a El Alto, vicino a La Paz, aggiungendo di voler cambiare anche i membri del Tribunale elettorale supremo (Tse).

Morales ha infine precisato che «nelle prossime ore» il Parlamento, d'accordo con tutte le forze politiche, stabilirà le procedure per rinnovare l'insieme dei membri del Tse.

Poco prima del suo annuncio, l'Organizzazione degli Stati Americani (Osa) aveva chiesto in un comunicato di «annullare» il primo turno delle presidenziali «a causa della gravità delle denunce e delle analisi relative al processo elettorale» e di indire una nuova consultazione non appena ci saranno «nuove garanzie per la sua celebrazione», compreso appunto un nuovo organismo elettorale.

Stanotte, Morales aveva denunciato l'esistenza di un piano di golpe fascista in relazione agli incendi appiccati alla casa dei governatori di Chuquisaca ed Oruro e di sua sorella.

Via Twitter, Morales ha anche condannato l'attacco «codardo e selvaggio», «nello stile delle dittature militari», alla radio della Confederazione sindacale unica dei lavoratori contadini della Bolivia.

Il capo dello Stato ha anche rivelato che «gruppi organizzati» hanno preso il controllo dei media statali Bolivia Tv (Btv) e Red Patria Nueva (Rpn). «Dopo aver minacciato ed intimorito i giornalisti - ha concluso - li hanno obbligati ad abbandonare il lavoro».

Morales: «Non so se mi candido» - Il presidente boliviano Evo Morales ha detto di non sapere se si candiderà nelle nuove elezioni convocate oggi in Bolivia, limitandosi a sottolineare che «la mia gestione termina il 22 gennaio 2020».

In un'intervista con Radio Panamericana di La Paz, il capo dello Stato ha sottolineato che «indire nuove elezioni significa mettere fine a qualsiasi mobilitazione, e che si sospendano gli scioperi ed i blocchi».

L'Organizzazione degli Stati americani (Osa) ha pubblicato oggi un rapporto preliminare sul processo elettorale svoltosi in Bolivia il 20 ottobre scorso in cui si raccomanda di convocare nuove elezioni sotto la responsabilità di un rinnovato Tribunale supremo elettorale (Tse).

Il documento indica che tenendo conto delle proiezioni statistiche, risulta possibile che il candidato Evo Morales sia al primo posto e che il candidato Carlos Mesa abbia il secondo. Tuttavia risulta improbabile statisticamente che Morales abbia ottenuto il 10% di differenza per evitare un ballottaggio.

L'équipe che ha svolto l'auditing - dice poi il rapporto - non può convalidare i risultati della presente elezione, per cui raccomanda un altro processo di voto con nuove autorità elettorali.

L'Osa:«Il voto del 20 ottobre è stato fortemente viziato» - L'Organizzazione degli Stati americani (Osa) ha pubblicato oggi un rapporto preliminare sul processo elettorale svoltosi in Bolivia il 20 ottobre scorso in cui si raccomanda di convocare nuove elezioni sotto la responsabilità di un rinnovato Tribunale supremo elettorale (Tse).

Il documento, riferisce l'agenzia di stampa statale Abi, «indica che tenendo conto delle proiezioni statistiche, risulta possibile che il candidato (Evo) Morales sia al primo posto e che il candidato Carlos Mesa abbia il secondo. Tuttavia risulta improbabile statisticamente che Morales abbia ottenuto il 10% di differenza per evitare un ballottaggio».

«L'équipe che ha svolto l'auditing - dice poi il rapporto - non può convalidare i risultati della presente elezione, per cui raccomanda un altro processo di voto con nuove autorità elettorali».
 
 

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