Puigdemont: «Bisogna reagire come mai prima d'ora». La polizia si prepara. Manifestazioni previste anche in Svizzera. Sanchez: «Ora una nuova pagina»
MADRID - Pene dai 9 ai 13 anni di carcere sono state inflitte dalla Corte suprema spagnola a 12 leader indipendentisti catalani, fra cui l'ex vicepresidente della Generalitat, Oriol Junqueras, che sono stati riconosciuti colpevoli di sedizione e appropriazione indebita.
Lo scrivono i media spagnoli e internazionali, fra cui El País. Non sarebbe quindi stata provata la colpevolezza per il reato più grave di ribellione, per il quale l'accusa aveva chiesto 25 anni.
«100 anni di prigione in totale. Una barbarie. Ora più che mai dalla parte vostra e delle vostre famiglie. Bisogna reagire come mai prima d'ora. Per il futuro dei nostri figli e delle nostre figlie. Per la democrazia. Per l'Europa. Per la Catalogna», ha commentato via Twitter l'ex presidente della Generalitat, Carles Puigdemont. «Torneremo più forti, più convinti e fermi che mai», ha dichiarato sullo stesso social Oriol Junqueras. «Liberate i prigionieri politici catalani!», tuona la sezione svizzera dell'Assemblea Nacional catalana (ANC), organizzazione indipendentista guidata da Jordi Sànchez, che figura tra i condannati.
Gli indipendentisti hanno indetto proteste in tutta la Catalogna. La polizia, intanto, si schiera nei punti nevralgici di Barcellona e Girona per affrontare le contestazioni. Manifestazioni sono previste anche in Svizzera, a Ginevra alle 19 in rue du Mont-Blanc e a Zurigo alle 18.15 presso il Landesmuseum.
La pena più alta è stata inferta all'ex vicepresidente della Generalitat, Oriol Junqueras, condannato a 13 anni per sedizione e concorso in malversazione. 12 anni di carcere agli ex consiglieri Jordi Turull, Raül Romeva e Dolors Bassa per gli stessi reati. 10 anni e 6 mesi di reclusione per sedizione a Joaquim Forn e Josep Rull e 11 anni e 6 mesi all'ex presidente del Parlamento catalano, Carme Forcadell.
I leader indipendentisti Jordi Sánchez (ANC) e Jordi Cuixart (Òmnium Cultural) ricevono invece una pena di 9 anni ciascuno. Un anno e otto mesi di interdizione speciale e dieci mesi di multa con aliquota giornaliera di 200 euro, infine, per gli ex consiglieri Santi Vila, Carles Mundó e Meritxell Borràs, processati in stato di libertà.
Sanchez: «Ora una nuova pagina» - Adesso «abbiamo bisogno di aprire un nuovo capitolo basato sulla coesistenza pacifica in Catalogna attraverso il dialogo nei limiti della legge e della Costituzione spagnola». Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez in un intervento tv dopo la condanna degli indipendentisti catalani.
«Nessuno è al di sopra della legge - ha aggiunto - In Spagna non ci sono prigionieri politici ma piuttosto alcuni politici in prigione per aver violato leggi democratiche».
Il Barça contro le condanne: «La prigione non è la soluzione» - «La pena preventiva non ha aiutato a risolvere il conflitto, non lo farà la pena detentiva inflitta ora, perché la prigione non è la soluzione».
La squadra del Barcellona scende in campo contro le condanne inflitte dalla Corte suprema spagnola a 12 leader indipendentisti catalani. «La risoluzione del conflitto in Catalogna deve provenire esclusivamente dal dialogo politico - scrive la società blaugrana, schierata con la causa indipendentista».
Il club chiede ai leader politici di condurre un processo di negoziazione che dovrebbe consentire la liberazione di leader civili e politici condannati.