È l'artefice dell’accordo di pace con l’Eritrea dopo trent'anni di guerra
OSLO - Doveva essere il suo giorno, ma cosi non è stato. A Greta Thunberg non è stato assegnato il Nobel per la pace, nonostante la sua voce, la sua protesta, il suo attivismo abbiano riacceso la coscienza ambientale del mondo. Il Nobel per la Pace è stato assegnato al primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali. «per i suoi sforzi per raggiungere la pace e la cooperazione internazionale, e in particolare per la sua decisiva iniziativa per risolvere il conflitto di confine con la vicina Eritrea».
«Il premio Nobel per la pace 2019 - ha poi precisato il Comitato in un tweet - intende anche riconoscere tutte le parti interessate che lavorano per la pace e la riconciliazione in Etiopia e nelle regioni dell'Africa orientale e nordorientale».
«In stretta collaborazione con Isaias Afwerki, il presidente dell'Eritrea, il premiato di quest'anno ha rapidamente elaborato i principi di un accordo di pace per porre fine alla lunga situazione di stallo 'nessuna pace, nessuna guerra' tra Etiopia ed Eritrea».
«In Etiopia - ricorda il Comitato - anche se rimane molto lavoro da fare, Abiy Ahmed ha avviato importanti riforme per dare a molti cittadini la speranza per una vita migliore e un futuro più luminoso. Come primo ministro, Abiy Ahmed ha cercato di promuovere la riconciliazione, la solidarietà e la giustizia sociale».
L'Etiopia «è fiera in quanto nazione» dell'assegnazione del premio Nobel per la Pace al premier Abiy Ahmed Ali. Lo fa sapere l'ufficio del primo ministro.
La scheda su Abiy Ahmed - Ha solo 43 anni ed è diventato primo ministro dell'Etiopia dal 2 aprile dell'anno scorso, ma Abiy Ahmed Ali, nato a Beshasha il 15 agosto 1976 e ora premio Nobel per la Pace, è già passato alla storia per aver posto fine al conflitto tra l'Etiopia e la vicina Eritrea durato oltre 20 anni. Ex militare, laureato all'università di Addis Abeba, appartiene all'ultima generazione di politici etiopi ed è di etnia oromo, gruppo maggioritario in Etiopia ma marginalizzato da decenni. La sua nomina era giunta dopo anni di proteste di piazza.
Nei primi quattro mesi di governo Ahmed ha ordinato il rilascio di migliaia di prigionieri politici e legalizzato i gruppi di opposizione che erano a lungo stati classificati come «terroristici». Ma soprattutto ha avviato i negoziati con l'Eritrea, con cui l'Etiopia era ufficialmente in guerra dal 1998, portandoli poi a compimento. Il suo governo ha rinunciato alle rivendicazioni territoriali all'origine del conflitto e ha sostenuto l'applicazione dell'accordo di pace promosso dalle Nazioni Unite nel 2000. Su questa base, ha concordato con il presidente eritreo Isaias Afewerki la riapertura delle rispettive ambasciate e la ripresa dei commerci.
Guterres: «La sua visione sia esempio per l'Africa» - Soddisfazione per l'assegnazione del premio Nobel per la Pace al premier etiope Abiy Ahmed Ali è stata espressa dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. «La sua visione - ha scritto in un tweet - ha aiutato l'Etiopia e l'Eritrea a raggiungere un riavvicinamento storico e la sua leadership ha dato un meraviglioso esempio per gli altri in Africa e oltre».
Congratulazioni di al Sisi nonostante le tensioni - «Una nuova vittoria per il nostro continente nero che aspira sempre alla pace e cerca la stabilità e lo sviluppo». Con queste parole, scritte sulla sua pagina Facebook, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi si è congratulato con il presidente etiope Abiy Ahmed per l'assegnazione del Nobel per la Pace, nonostante le tensioni in atto tra i due Paesi per lo sfruttamento delle acque del Nilo, con la costruzione da parte dell'Etiopia della cosiddetta Diga del Rinascimento.
«Spero che continuino - ha aggiunto Sisi - i nostri sforzi costruttivi per mettere fine a tutti i conflitti e ai disaccordi nel continente africano».