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UNIONE EUROPEAEcco cosa dice il documento sui migranti firmato a Malta

26.09.19 - 08:27
Il ricollocamento non dovrà superare le quattro settimane e gli Stati che accolgono se ne assumeranno la responsabilità, nuove regole anche per le navi delle Ong
keystone-sda.ch/STR (Jonathan Borg)
Ecco cosa dice il documento sui migranti firmato a Malta
Il ricollocamento non dovrà superare le quattro settimane e gli Stati che accolgono se ne assumeranno la responsabilità, nuove regole anche per le navi delle Ong

MALTA - «Il ricollocamento veloce dei richiedenti asilo salvati in mare» concordato a Malta «non dovrà superare le quattro settimane» e seguirà «un sistema fast track per il ricollocamento dei richiedenti asilo sulla base di impegni dichiarati prima dello sbarco, e dove possibile rimpatri subito dopo lo sbarco».

Lo prevede il documento d'intesa stilato a La Valletta dai ministri dell'interno di Italia, Francia, Germania e Malta, secondo il quale inoltre «il sistema dovrà essere basato su procedure operative standard concordate. E lo Stato che accoglie si assumerà la responsabilità per la persona ricollocata».

Nel testo la proposta della rotazione dei porti di sbarco viene recepita così: «ogni Stato membro può sempre offrire un posto alternativo di sicurezza su base volontaria. Nel caso di uno sproporzionato aumento della pressione migratoria in uno degli Stati partecipanti, calcolato in relazione ai limiti delle capacità di accoglienza, o ad un alto numero di richieste per la protezione internazionale, un posto di sicurezza alternativo sarà proposto su base volontaria».

Nel documento è poi scritto che occorre «assicurare che questo meccanismo temporaneo» per la ripartizione dei richiedenti asilo «non apra nuove strade irregolari verso le coste europee ed eviti la creazione di nuovi fattori di attrazione».

A questo fine, tra le misure previste ci sono una serie di regole per le navi delle organizzazioni non governative (ong): «le navi devono essere registrate secondo la legge nazionale dello Stato di bandiera. Dove possibile, le imbarcazioni per il salvataggio saranno registrate come tali. L'amministrazione dello stato di bandiera assicurerà che tali imbarcazioni siano qualificate in modo adeguato ed equipaggiate per condurre tali operazioni».

Inoltre, si legge nel documento, «imbarcazioni impegnate nelle operazioni di salvataggio devono seguire le istruzioni del Centro di coordinamento per il salvataggio, non devono spegnere i transponder di bordo; non devono inviare segnali luminosi o qualsiasi altra forma di comunicazione per facilitare la partenza di barche che trasportano migranti dalle coste africane; non devono ostacolare le operazioni di ricerca e salvataggio della Guardia Costiera, inclusa la Guardia Costiera libica».

I paesi che aderiscono all'accordo, prosegue il documento, «si impegnano a rafforzare le capacità dei Guardacoste dei paesi terzi del Mediterraneo meridionale, incoraggiando Unhcr e Iom a sostenere modalità di sbarco in quei paesi».

Infine viene indicato che "il meccanismo" per il ricollocamento dei richiedenti asilo concordato a Malta «sarà valido per almeno sei mesi, e potrà essere rinnovato», ma nel frattempo occorrerà «andare avanti sulla riforma del Sistema comune d'asilo, sulla base di un'iniziativa della Commissione». Se «nei sei mesi il numero dei ricollocati dovesse aumentare in modo sostanziale, gli Stati che partecipano si riuniranno per consultazioni. Durante le consultazioni il meccanismo potrà essere sospeso», si legge nel documento.

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