In concomitanza con il corteo è stata indetta una contromanifestazione
SARAJEVO - A Sarajevo, dove è in programma oggi il primo Gay Pride della Bosnia-Erzegovina, la polizia ha blindato l'intera zona della città interessata dal corteo arcobaleno, per prevenire possibili incidenti.
In concomitanza con il Gay Pride, previsto dalle 12 alle 14, è stata indetta infatti una contromanifestazione da parte di gruppi e organizzazioni omofobe contrarie all'estensione di pieni diritti alla popolazione omosessuale.
Già ieri si era tenuta una manifestazione anti-gay a sostegno della famiglia tradizionale. I media locali riferiscono di una situazione di alta tensione nella capitale, con oltre mille poliziotti impegnati a controllare strade, cassonetti, locali per per evitare ogni tipo di possibile provocazione.
Nel centro della città da alcuni giorni sono apparsi volantini con slogan ostili al movimento Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), che si è provveduto a eliminare nei limiti del possibile. Venerdì scorso in tutte le moschee della Bosnia-Erzegovina - il cui islam è considerato laico e moderato - dopo le consuete preghiere, ai fedeli è stato letto un messaggio in cui si condanna il primo Gay Pride nel Paese balcanico. Facendo appello al tempo stesso a evitare ogni tipo di violenza.
In tutta la regione la popolazione omosessuale non ha vita facile e a dominare sono ancora società conservatrici e patriarcali che si fondano su principi tradizionalisti e maschilisti. Tanto che sono in molti a ritenere l'omosessualità una malattia da curare come le altre.