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BRASILEAmazzonia, il governo non accetta lezioni da Macron

27.08.19 - 12:40
Il ministro Onyx Lorenzoni rimanda al mittente l'offerta di 20 milioni di dollari per combattere gli incendi nella foresta pluviale
KEYSTONE
Il presidente Bolsonaro e il ministro Lorenzoni.
Il presidente Bolsonaro e il ministro Lorenzoni.
Amazzonia, il governo non accetta lezioni da Macron
Il ministro Onyx Lorenzoni rimanda al mittente l'offerta di 20 milioni di dollari per combattere gli incendi nella foresta pluviale

SAN PAOLO - Il Brasile respingerà l'offerta di 20 milioni di dollari di aiuti presentata dal G7 per combattere gli incendi in Amazzonia. Lo ha dichiarato il ministro brasiliano Onyx Lorenzoni al sito news della Globo confermando anticipazioni al riguardo diffuse dai media.

Lorenzoni ha anche attaccato il presidente francese: «Macron non riesce nemmeno a evitare un incendio in una chiesa che è patrimonio dell'umanità e vuole insegnarci cosa fare con il nostro Paese? Ha già molto da fare a casa sua e nelle colonie francesi».

«Siamo grati per l'iniziativa del G7, ma forse quelle risorse risulterebbero più utili per deforestare l'Europa», ha dichiarato Lorenzoni, ministro della Casa Civile, incarico equivalente a quello di primo ministro, a Gerson Cammarotti, blogger di G1, sito news della Globo.

«Il Brasile è una nazione democratica e libera, che non ha mai avuto comportamenti colonialisti e imperialisti, come forse è l'obiettivo del francese Macron, in concomitanza del resto con alti indici di impopolarità a casa sua», ha aggiunto Lorenzoni.

Il ministro di Bolsonaro ha ribadito che il suo Paese «può dare lezioni a chiunque» in materia di protezione ambientale, sottolineando che «non esiste nessun paese al mondo che conti con una protezione della vegetazione naturale più grande della nostra».

Durante la notte, il ministero degli Esteri ha diffuso una nota nella quale ha indicato che «esistono già vari strumenti» per finanziare la lotta alla deforestazione nell'ambito dell'accordo Onu per il cambiamento climatico (Unfccc), ricordando che i paesi sviluppati si sono impegnati a investire 100 miliardi di dollari l'anno per la lotta al cambiamento climatico nei paesi in via di sviluppo e osservando che «questo impegno non è stato assolto, nemmeno remotamente».

«Auspichiamo che la Francia, e gli altri Paesi che appoggiano le sue idee, si impegnino seriamente in discussioni nel quadro del Unfccc, invece di lanciare iniziative ridondanti ben al di sotto dei impegni internazionali assunti e con insinuazioni ambigue riguardo al principio della sovranità nazionale», si legge nel testo.

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