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ITALIAI ghiacciai sulle Alpi si sono dimezzati negli ultimi 100 anni

05.08.19 - 16:47
Lo sostiene il rinomato glaciologo italiano Renato Colucci che parla di un ritiro «senza precedenti»
Keystone
Il ghiacciaio "coperto" del Rodano.
Il ghiacciaio "coperto" del Rodano.
I ghiacciai sulle Alpi si sono dimezzati negli ultimi 100 anni
Lo sostiene il rinomato glaciologo italiano Renato Colucci che parla di un ritiro «senza precedenti»

ROMA  - «Nell'ultimo secolo, i ghiacciai delle Alpi hanno perso il 50% della loro copertura. Di questo 50%, il 70% è sparito negli ultimi 30 anni». Lo rivela Renato Colucci, glaciologo italiano del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in una intervista all'Ansa.

«I ghiacciai alpini si stanno ritirando a una velocità senza precedenti in migliaia di anni - spiega -. I ghiacciai delle Alpi sotto i 3500 metri di quota sono destinati a sparire nel giro di 20-30 anni. Le temperature medie degli ultimi 15 anni non ne permettono la sopravvivenza sotto questa quota».

«Quello che ci dicono i carotaggi fatti sui ghiacci di Groenlandia e Antartico - spiega ancora il glaciologo - è che nell'ultimo secolo l'aumento del CO2 nell'atmosfera è stato cento volte più rapido che in qualsiasi altra epoca negli ultimi 800'000 anni. E la responsabilità non può che essere dell'uomo».

«Dalla metà degli anni Ottanta, le temperature vanno solo in salita - prosegue Colucci, che è membro del Comitato glaciologico italiano -. Fino ad allora, anche sotto i 3000 metri, d'estate rimaneva sempre un po' di neve sopra il ghiaccio, che lo preservava e creava la riserva necessaria per formarne di nuovo. Ma oggi, osserviamo spesso la quasi completa asportazione del manto nevoso in estate. Il ghiaccio rimane esposto al sole e si fonde. Se prendiamo la media delle temperature degli ultimi 15 anni, questa non è compatibile con l'esistenza di ghiacciai sotto i 3500 metri».

Secondo Colucci, se non si ferma il riscaldamento globale, nel giro di pochi decenni decenni potrebbero ridursi drasticamente, fino quasi a scomparire, i ghiacci eterni dalle Alpi Orientali e Centrali. Rimarrebbero solo sulle Alpi Occidentali, quelle più alte.

Il fenomeno della fusione dei ghiacci non riguarda solo le Alpi, ma tutte le catene montuose del mondo, dalle Ande all'Himalaya, i due poli e le steppe artiche. «Paesi come Perù, Cile e India contano sui ghiacciai montani per l'approvvigionamento idrico, e potrebbero avere problemi - conclude Colucci -. La sparizione dei ghiacci polari potrebbe sommergere isole e località costiere. Ai tassi attuali di fusione, la sola Groenlandia contribuirà ad un aumento di livello marino tra 5 e 30 cm, senza considerare tutte le altre fonti. E lo scongelamento del permafrost, il terreno ghiacciato delle steppe, libererebbe enormi quantità di metano, il gas serra con l'effetto maggiore».

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COMMENTI
 

matteo2006 4 anni fa su tio
Come diceva Darwin non è il più forte o il più intelligente a sopravvivere ma chi si adatta meglio all'ambiente. La nuova parola al posto di cambiamenti climatici sarà adattamenti climatici.

Mr. Freeze 4 anni fa su tio
Il nostro pianeta ha visto l’alternarsi di ere glaciali, in cui i ghiacci si espandono e gli oceani si ritirano, a periodi interglaciali, in cui i ghiacciai si sciolgono facendo aumentare il livello degli oceani. Così, da milioni di anni... Colpa del sole? Delle attività umane? Delle mucche? Ognuno dice la sua ma in realtà si sa ben poco dei capricci della nostra amata Terra che alla fine è capace di organizzarsi molto meglio di noi. Ed è meglio che sia così.
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