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STATI UNITIStar del giornalismo accusa Trump: «Mi stuprò 23 anni fa»

22.06.19 - 08:56
Nuove accuse di molestie per il tycoon. La giornalista Jean Carroll racconta i dettagli in un libro
Keystone
Star del giornalismo accusa Trump: «Mi stuprò 23 anni fa»
Nuove accuse di molestie per il tycoon. La giornalista Jean Carroll racconta i dettagli in un libro

WASHINGTON - Nuove accuse di molestie sessuali a Donald Trump. La giornalista americana Jean Carroll, nota per essere stata una delle più famose opinioniste e per aver curato dal 1993 l'iconica rubrica della posta del cuore per la rivista Elle, accusa il tycoon di averla molestata e poi stuprata in un camerino di Bergdorf and Goodman, il grande magazzino di lusso sulla Fifth Avenue a due passi dalla Trump Tower. L'episodio, raccontato dalla oggi 75enne Carroll in un suo libro in uscita, risalirebbe a 23 anni fa.

Accuse gravissime e dettagliate quelle della donna che hanno costretto il presidente americano ad uscire allo scoperto. «Non l'ho mai incontrata - afferma in una nota diffusa dalla Casa Bianca - si tratta solo di false accuse fatte solo per spingere le vendite del libro». Trump ringrazia quindi i responsabili del grande magazzino Bergdorf and Goodman, dove sarebbe avvenuta la violenza sessuale, per aver confermato che non esistono video o immagini di alcun tipo sul presunto episodio, e parla di «vergogna». Il presidente americano insinua quindi che si possa trattare di una mossa politica e che la donna, che ha rivelato i contenuti del libro sul New York Magazine, possa agire per conto del partito democratico. «Chiunque abbia informazioni di questo tipo ci informi subito», afferma il tycoon.

Carroll, nell'anticipare alcuni passaggi del suo libro al New York Magazine, racconta come Trump - era la fine del 1995 o i primi del 1996 - la riconobbe all'interno di Bergdorf and Goodman e le chiese un consiglio per fare un regalo ad una ragazza. La donna, che allora aveva 52 anni, accettò di aiutarlo e finirono nella sezione che vende biancheria intima. Lì Trump le chiese provare per lui alcuni capi, e la donna ridendo gli disse che avrebbe potuto provarli direttamente lui. Poi Carrol entrò in un camerino. Appena chiusa la porta - racconta sempre la donna - il tycoon entrò all'improvviso e la assalì: la spinse contro il muro, la baciò e abusò di lei. Dopo circa tre minuti la donna riuscì a liberarsi e ad allontanarsi. Decise quindi di non denunciare l'episodio, ma lo raccontò solo ad un paio di confidenti che le consigliarono di andare dalla polizia. Ma non lo fece.

Nonostante già una decina di donne nel tempo abbiano accusato Trump di molestie o abusi, la giornalista ha spiegato di non essere uscita allo scoperto finora «per paura di ricevere minacce di morte, di essere portata via da casa sua, di essere licenziata, di essere infangata».

«Mi sentivo in colpa» - «Mi davo la colpa, sono stata zitta, mi sentivo colpevole, biasimavo me stessa». E. Jean Carroll, la scrittrice e giornalista che ha accusato Donald Trump di averla stuprata nel camerino di un grande magazzino di New York alla fine del 1995 o all'inizio del 1996, spiega così le ragioni per le quali solo ora, a distanza di tanto tempo, ha raccontato quell'episodio. E spera che possa servire «a dare forza alle donne ad uscire allo scoperto e a non sentirsi in colpa» se sono state vittime di episodi del genere.

In un'intervista al "Washington Post", la 75enne Carroll - che il presidente americano sostiene di non aver mai visto in vita sua - ribadisce le accuse al presidente, allora solo un immobiliarista, incontrato per caso nei grandi magazzini Bergdorf Goodman, un episodio di cui parla nel suo libro "What do we need men for?", alcuni brani del quale pubblicati ieri dal New York magazine.

«All'epoca era molto piacente e gradevole», racconta la donna, alla quale Trump, dopo averla riconosciuta - al tempo già nota per una rubrica di consigli per le donne su Elle - chiese un parere per un regalo da fare ad una sua amica. La Carroll gli domandò quanti anni avesse la donna e Trump rispose chiedendole quanti anni avesse lei. Cinquantadue, disse la giornalista. «Sei così vecchia», commentò il futuro presidente, che all'epoca doveva averne 49.

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