Ad affermarlo è l'inviato in Libia, che «condanna nei termini più forti il bombardamento»
NEW YORK -L'inviato dell'Onu in Libia, Ghassan Salamè, «condanna nei termini più forti il bombardamento notturno nel quartiere residenziale di Abu Slim a Tripoli, che ha provocato decine di morti e feriti tra i civili».
La missione Unsmil fa sapere come secondo fonti mediche tra i feriti ci sono donne e bambini. «L'uso indiscriminato di armi esplosive in aree civili costituisce un crimine di guerra», afferma, sottolineando che «l'uccisione di persone innocenti è una eclatante violazione delle leggi internazionali».
L'inviato speciale dell'Onu in Libia sottolinea che «la responsabilità per tali azioni non è solo degli individui che hanno commesso gli attacchi indiscriminati, ma anche potenzialmente di quelli che li hanno ordinati». Unsmil comunica che tra i civili sono stati accertati 14 morti e 40 feriti, e prevede che l'impatto catastrofico sulla popolazione civile continuerà a salire fino a quando non cesseranno le ostilità.