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ITALIAL'Aquila è ancora ferita, ma vuole riprendere a volare

06.04.19 - 20:18
Ricorre oggi il decennale del sisma che causò 309 morti e 1'500 feriti, oltre alla distruzione di case e monumenti
Keystone
Alla fiaccolata erano in più di 15mila
Alla fiaccolata erano in più di 15mila
L'Aquila è ancora ferita, ma vuole riprendere a volare
Ricorre oggi il decennale del sisma che causò 309 morti e 1'500 feriti, oltre alla distruzione di case e monumenti

L'AQUILA - Dolore e commozione, ma anche un messaggio chiaro di speranza e voglia di riscatto. Una comunità ancora ferita come quella aquilana, ha espresso chiaramente la volontà di un futuro di svolta. Partecipando in massa, circa 15 mila persone, la scorsa notte alla fiaccolata silenziosa per il decennale del sisma che ha causato 309 morti, 1'500 feriti, oltre alla distruzione di case e monumenti, dopo la scossa delle 3.32.

L'auspicio, forte, per una completa ricostruzione infrastrutturale, sociale ed economica, è risuonato per tutta la giornata di oggi e nei molti eventi commemorativi, anche da parte dei familiari delle vittime. Una istanza raccolta ieri sera dal premier italiano, Giuseppe Conte, che ha partecipato al corteo della memoria, e ribadito stamani in un Twitter in cui ha pubblicato le foto della fiaccolata. «La ferita di una comunità locale è una ferita della comunità nazionale. Sono passati 10 anni dal sisma a L'Aquila e ancora oggi abbiamo il dovere della memoria: tanti hanno perso persone care, in molti continuano a soffrire. A loro mi stringo con un caloroso, sentito abbraccio», ha scritto Conte.

E proprio al premier si è rivolto Vincenzo Vittorini, il medico chirurgo che ha perso moglie e figlia di 9 anni sotto le macerie, promotore della fiaccolata come componente del Comitato familiari della vittime, chiedendo lo stop alla prescrizione e verità per le stragi impunite d'Italia. «Conte - ha riferito Vittorini - mi ha risposto che dal primo gennaio 2020 la prescrizione sarà bloccata dopo la sentenza di primo grado e che queste sono misure che ogni paese civile dovrebbe attuare».

Sostegno anche da Mattarella e Papa - Sostegno per l'Aquila è arrivato, nel giorno del decennale, dal presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e da Papa Bergoglio. «La ricostruzione resta una grande sfida nazionale - ha scritto il Capo dello Stato, Mattarella - è affidata alla responsabilità delle Istituzioni, a tutti i livelli, che devono assicurare sostegno ai progetti, certezza e continuità nelle risorse, trasparenza nella gestione». «I giovani hanno diritto alla rinascita de L'Aquila», ha proseguito ricordando le vittime e i progetti di vita spezzati alla Casa dello Studente.

«Prego per tutte le vittime di quella tragedia e per le loro famiglie. Vi assicuro - ha detto Papa Francesco - che accompagno, con viva partecipazione, il faticoso cammino che vi impegna a ricostruire, bene, rapidamente e in maniera condivisa, gli edifici pubblici e privati, come anche le chiese e le strutture aggregative».

Vicinanza è stata espressa dai presidenti delle Camere mentre sulla ricostruzione il ministro italiano delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha annunciato che il decreto cantieri riguarda anche le zone terremotate. E dall'Aquila è partita la campagna #SicuriPerDavvero lanciata da ActionAid con l'obiettivo di sensibilizzare e chiedere al Governo di varare una legge quadro su ricostruzioni, modalità di monitoraggio più efficaci, prevenzione e mitigazione del rischio.
 
 

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