Cerca e trova immobili

REGNO UNITOBrexit: il governo May chiede un terzo voto domani

28.03.19 - 13:45
L'obiettivo è riuscire, questa volta, a strappare una maggioranza per l'intesa raggiunta con Bruxelles
Keystone
Foto d'archivio
Foto d'archivio
Brexit: il governo May chiede un terzo voto domani
L'obiettivo è riuscire, questa volta, a strappare una maggioranza per l'intesa raggiunta con Bruxelles

LONDRA - Il governo di Theresa May ha messo per domani all'ordine del giorno un nuovo dibattito alla Camera dei Comuni sull'accordo di divorzio dall'Ue già bocciato due volte dai deputati britannci.

L'obiettivo è quello di ottenere un terzo voto di ratifica, sperando questa volta di poter strappar una maggioranza.

L'annuncio è stato dato in aula a Westminster dalla ministra dei Rapporti con il Parlamento (Leader of the House), Andrea Leadsom, la quale non ha inoltre escluso l'annullamento della tradizionale pausa dei lavori dell'assemblea prevista a cavallo di Pasqua.

Il terzo tentativo di ratifica dovrà essere autorizzato dallo speaker John Bercow, che ha posto il veto alla riproposizione da parte del governo d'una mozione priva di cambiamenti sostanziali rispetto a quella già bocciata. L'esecutivo appare tuttavia orientato a una modifica significativa, con la presentazione del solo accordo di divorzio senza l'allegata dichiarazione politica sulle relazioni future. Accordo che del resto va approvato entro le 23 di domani, stando alle condizioni poste da Bruxelles, per consentire a Londra di usufruire di un rinvio della Brexit fino al 22 maggio e non solo fino al 12 aprile.

Vari deputati laburisti sono intanto già insorti contro Leadsom, sostenendo che lo scorporo della dichiarazione dall'accordo sarebbe un artificio «intollerabile» e «potenzialmente illegale».

L'ex vicepremier: «L'alternativa è tra l'accordo o l'unione doganale» - La via d'uscita al caos della Brexit in Gran Bretagna si riduce ormai a due sole alternative: la ratifica al terzo tentativo dell'accordo raggiunto da Theresa May - attesa al voto per domani, ma allo stato molto difficile - o un'intesa trasversale su un modello «leggermente più soft» con permanenze del Regno nell'unione doganale.

Lo afferma Damian Green, ex vicepremier del governo May e notabile moderato di spicco del gruppo Tory a Westminster, sottolineando come fra le opzioni alternative messe ieri ai voti dalla Camera dei Comuni, quella favorevole all'unione doganale sia stata l'unica ad andare vicina alla maggioranza, con uno scarto di otto voti recuperabile fra i Conservatori contrari comunque al no deal.

«Se vogliamo uscire dall'Ue e uscire con un accordo, come una larga maggioranza ai Comuni vuole, la scelta è ora fra l'accordo del governo, che io continuo a votare, e l'unione doganale», osserva Green, notando come «l'unione doganale sia rimasta ieri sotto di soli otto voti" e consenta in fondo "una Brexit appena più leggera di quella dell'accordo del governo».
 
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE