La preghiera pronunciata da una repubblicana della Pennsylvania all'apertura del parlamento è risultata «divisiva» per molti
HARRISBURG - Ha suscitato reazioni di sdegno, in Pennsylvania, la preghiera pronunciata questa settimana da una deputata repubblicana all’inaugurazione della legislatura del parlamento locale, che accoglieva, tra gli altri, la prima donna musulmana della sua storia.
Se, infatti, è consuetudine che un parlamentare proferisca un’invocazione - religiosa o laica -, lo zelo cristiano di Stephanie Borowicz in questa occasione è risultato «meschino» a molti: in 1 minuto e 48 secondi ha pronunciato 13 volte la parola “Gesù”, sei “Dio” e quattro “Signore”, tra l’insofferenza e lo stupore di alcuni suoi colleghi (v. video).
«Come cristiana evangelica mi sono sentita offesa dalla mancanza di umiltà e di attenzione o, se posso dirlo, di amore verso un essere umano debitamente eletto», ha commentato sul Pennsylvania Capital-Star la deputata democratica Margo Davidson. La preghiera, assicura, «era mossa da meschinità». Altri suoi compagni di partito hanno giudicato l'orazione di Borowicz «divisiva»: «Non abbiamo mai iniziato con una preghiera che ci divide. Una preghiera non dovrebbe mai farlo», ha sottolineato il leader dei democratici locali, Frank Dermody.
Il presunto bersaglio dell’invocazione, la neo deputata musulmana Movita Johnson-Harrell, ha dal canto suo confermato di avere percepito l’invocazione come «offensiva»: «Palesa l’islamofobia che esiste tra alcuni leader», ha lamentato.
La diretta interessata, invece, sembra escludere qualsiasi cattiva intenzione: «Prego così tutti i giorni… Non mi scuso mai per aver pregato», ha affermato.
Il presidente della Camera, il repubblicano Mike Turzai, ha invitato tutti, per il futuro, a pronunciare orazioni «interconfessionali» che siano «rispettose di tutte le credenze religiose».