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Uno smartphone nel frullatore svela un tesoro da riciclare

REGNO UNITOUno smartphone nel frullatore svela un tesoro da riciclare

14.03.19 - 12:15
È l'esperimento provocatorio fatto dall'Università britannica di Plymouth per richiamare l'attenzione sui materiali di cui sono fatti i telefonini
UNIVERSITY OF PLYMOUTH
Uno smartphone nel frullatore svela un tesoro da riciclare
È l'esperimento provocatorio fatto dall'Università britannica di Plymouth per richiamare l'attenzione sui materiali di cui sono fatti i telefonini

PLYMOUTH - Metti lo smartphone nel frullatore per capire quanto sia importante riciclarlo: è l'esperimento provocatorio fatto dall'Università britannica di Plymouth per richiamare l'attenzione sui materiali di cui sono fatti i telefonini. Infatti, oltre a quelli più comuni come ferro e silicio, contengono anche un vero e proprio "tesoro" di minerali rari come oro e tungsteno, che quindi sarebbe importante recuperare quando lo smartphone viene buttato via.

I ricercatori guidati da Arjan Dijkstra e Colin Wilkins, dopo aver ridotto il cellulare in polvere, l'hanno miscelato a 500 gradi con una sostanza chiamata perossido di sodio, per ottenere una soluzione acida che consente di analizzare tutti i componenti chimici: il telefonino utilizzato conteneva 33 grammi di ferro, 13 grammi di silicio e 7 grammi di cromo, oltre a quantità più piccole di altri minerali abbondanti.

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Tra quelli rari invece, i risultati hanno evidenziato 900 milligrammi di tungsteno e 70 milligrammi di cobalto e molibdeno, insieme a 90 milligrammi di argento e 36 milligrammi di oro. Questo vuol dire che, a parità di concentrazione, uno smartphone ha 100 volte più oro e 10 volte più tungsteno di qualsiasi fonte mineraria che gli esperti definiscono "di alta qualità".

L'esperimento dimostra anche che, per produrre un solo telefonino, è necessaria l'estrazione di 10-15 kg di minerali. «Molte delle maggiori aziende produttrici di smartphone stanno aumentando il loro impegno nel riciclo», commenta Wilkins. «È un segno del fatto che la società 'usa e getta' in cui abbiamo vissuto per decenni sta finalmente cambiando - aggiunge - e speriamo che questo progetto incoraggi più persone a cambiare i propri comportamenti».

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