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Il segretario dell'organizzazione mediorientale dice che non se ne è parlato. Juncker lo contraddice
SHARM EL-SHEIKH - Piccato botta e risposta sul tema dei diritti umani tra il presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker e il segretario generale della Lega Araba Ahmed Aboul Gheit nella conferenza stampa conclusiva del vertice Ue-Lega Araba di Sharm el-Sheikh.
Il casus belli è una domanda che uno dei giornalisti presenti rivolge al presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi. «È cosciente che l'Unione europea non è contenta della situazione riguardante i diritti umani e qual è la vostra risposta su questo dossier?», è la domanda del giornalista, alla quale il primo a rispondere è tuttavia Aboul Gheit.
«Tutto quello che è avvenuto nel corso di questa riunione non è stato che riflettere sugli interessi delle due parti e sull'interesse» comune «alla diffusione dei diritti dell'uomo», ha risposto Aboul Gheit precisando: «Nessuno ha detto che questo o quel paese non rispetta i diritti umani e lo dico in presenza di tutte le delegazioni arabe ed europee, cosa che conferma le mie parole».
Ma Juncker a quel punto è intervenuto anticipando anche la successiva domanda prevista dalla platea. «Non è vero che non si è parlato di diritti umani. Ho menzionato questo problema nelle mie dichiarazioni introduttive. In tutti gli incontri bilaterali gli europei hanno evocato la questione con i loro partner e amici arabi. Non bisogna dare l'impressione che non non si sia parlato di diritti umani», ha sottolineato il presidente della commissione.
Al termine della conferenza è poi stato Al Sisi a tornare sul tema, rimarcando come, tra paesi europei e arabi, serva «rispetto reciproco». Parole che sono state accolte da un lungo applauso dai media egiziani presenti. Un gesto sul quale il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk non ha risparmiato una pungente battuta. «Congratulazioni davvero, in Europa è impossibile una reazione simile dai media...», ha affermato Tusk.
