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ITALIAI genitori di Matteo Renzi sono agli arresti domiciliari

18.02.19 - 21:35
Nei confronti dei due, e di un terzo soggetto, viene contestata l'emissione di fatture inesistenti
Keystone
I genitori di Matteo Renzi sono agli arresti domiciliari
Nei confronti dei due, e di un terzo soggetto, viene contestata l'emissione di fatture inesistenti

ROMA  - Arresti domiciliari per i genitori del senatore per il Partito democratico ed ex premier italiano Matteo Renzi. Nei confronti dei due, e di un terzo soggetto, viene contestata l'emissione di fatture inesistenti, riferisce l'agenzia di stampa italiana Ansa.

Le misure sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari (gip) di Firenze per bancarotta fraudolenta e per emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. Il provvedimento, eseguito dalla Guardia di finanza, riguarda anche una terza persona, un imprenditore di Campo Ligure (Genova).

I tre, secondo quanto appreso dall'Ansa, sono stati nel tempo amministratori di fatto di tre società cooperative, due delle quali dichiarate fallite. Le ipotesi di reato contestate riguardano da un lato l'emissione, tra il 2013 e il 2018, di fatture per operazioni inesistenti all'interno di una delle società e, dall'altro, un'ipotesi di bancarotta fraudolenta che sarebbe stata commessa per le due altre società cooperative tra il 2010 e il 2013.

«Ho molta fiducia nella giustizia italiana e penso che tutti i cittadini siano uguali davanti alla Legge. Dunque sono impaziente di assistere al processo. Perché chi ha letto le carte mi garantisce di non aver mai visto un provvedimento così assurdo e sproporzionato». Lo scrive su Facebook Matteo Renzi. «Voglio che sia chiaro a tutti che io non mollo di un solo centimetro. La politica non è un vezzo personale ma un dovere morale. Se qualcuno pensa che si possa utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica sappia che sta sbagliando persona. Non ho mai avuto così tanta voglia come stasera di combattere per un Paese diverso e per una giustizia giusta», aggiunge.

 

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