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UNIONE EUROPEA«In Europa mezzo milione di bimbi non hanno una nazionalità»

14.02.19 - 16:44
La denuncia di Unhcr e Unicef che hanno lanciato un appello contro l'apolidia: «La vita rema contro i bambini apolidi fin dall'inizio»
Archivio Keystone
Una giovane migrante soccorsa in Spagna.
Una giovane migrante soccorsa in Spagna.
«In Europa mezzo milione di bimbi non hanno una nazionalità»
La denuncia di Unhcr e Unicef che hanno lanciato un appello contro l'apolidia: «La vita rema contro i bambini apolidi fin dall'inizio»

ROMA - Unhcr e Unicef hanno lanciato un appello affinché gli Stati e le organizzazioni regionali agiscano con urgenza per garantire che nessun bambino nasca, o resti, apolide in Europa. Nonostante non esistano dati precisi circa il numero totale di minorenni apolidi, si stima che nel Vecchio Continente oltre mezzo milione di persone siano apolidi.

Con l'aumento del numero di minorenni richiedenti asilo in Europa dal 2010, con un picco delle domande nel 2015 e 2016, è aumentato anche il numero di minorenni identificati quali "apolidi". Nel 2017 circa 2.100 minorenni sono stati registrati come "apolidi", il quadruplo rispetto al 2010.

I minorenni senza cittadinanza hanno un accesso limitato a servizi e diritti basilari, quali istruzione e assistenza sanitaria. L'assenza di documenti d'identità ufficiali può esporre i minorenni a rischi più elevati di divenire vittime di violenze, abusi e tratta, mettendo a rischio essi stessi e le proprie famiglie di finire in stato di arresto e detenzione.

«La vita rema contro i bambini apolidi fin dall'inizio. Come tutti noi, possono sognare e possono sperare, ma gli impedimenti legali che affrontano spesso comportano che i loro sogni si infrangano prima ancora che diventino adulti», ha dichiarato Pascale Moreau, Direttrice dell'Ufficio dell'Unhcr per l'Europa.

Sono tre le categorie di minorenni più colpite: minorenni nati apolidi in Europa che non possono ereditare la cittadinanza dei genitori per discriminazioni legate al genere e lacune nella legislazione in materia di cittadinanza, e quelli che sono apolidi poiché lo sono i genitori; minorenni nati in Europa la cui nascita non è stata registrata, per esempio i bimbi Rom; minorenni originari di Paesi conosciuti per la presenza di popolazioni apolidi che sono rifugiati o richiedenti asilo in Europa. «Ogni bambino ha il diritto di avere un nome e una cittadinanza», spiega Afshan Khan, Direttrice Regionale di Unicef per Europa e Asia Centrale, nonché Coordinatrice Speciale per la Risposta alla crisi di Rifugiati e Migranti in Europa.

Unhcr e Unicef propongono delle soluzioni: assicurare che ogni minore rifugiato o migrante apolide sia identificato e protetto fin dall'arrivo in Europa; semplificare le procedure che permettono ai minorenni apolidi di acquisire la cittadinanza prima possibile; adottare o modificare le leggi per includere le tutele che permettano di concedere la cittadinanza a tutti i bambini nati in un determinato Paese e che diversamente sarebbero apolidi.

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