Alle 19.41 del 25 gennaio 2016 il giovane ricercatore italiano mandava il suo ultimo sms. Poi la scomparsa e l’omicidio
FIUMICELLO - Sono passati tre anni dalla scomparsa di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto per il quale non è ancora stata trovata la verità.
Il 25 gennaio 2016 si sono perse le sue tracce, al Cairo. Il 3 febbraio il suo corpo era stato ritrovato senza vita, con evidenti segni di tortura, abbandonato al lato della superstrada che collega la capitale con Alessandria.
Alle 19.41 - orario dell’ultimo sms mandato dal 28enne - in oltre 100 piazze italiane si è tenuta una fiaccolata in onore di Giulio Regeni, per chiedere che venga trovata la verità attorno alla sua scomparsa, la tortura e l’omicidio.
Nel frattempo il consulente legale della famiglia Regeni in Egitto, Mohamed Lotfy, ha dichiarato di sentirsi in pericolo dopo che la moglie Amal Fathy è stata condannata a due anni di carcere per “terrorismo e diffusione di notizie false”.
«Non molliamo caro Giulio» ha scritto la madre su Facebook, postando una foto di Fiumicello.