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GERMANIAGermania, domande d'asilo in calo: «La politica ha fatto ordine»

23.01.19 - 11:56
Nel 2018 richieste giù del 16% rispetto all'anno precedente. Per il ministro dell'Interno, però, c'è ancora da fare
Keystone
Germania, domande d'asilo in calo: «La politica ha fatto ordine»
Nel 2018 richieste giù del 16% rispetto all'anno precedente. Per il ministro dell'Interno, però, c'è ancora da fare

BERLINO - Nel 2018, in Germania, ci sono state 185'853 richieste di asilo, e cioè il 16% in meno rispetto all'anno precedente. Nel 2016 erano state 280'000 e nel 2015 890'000.

I primi paesi di provenienza sono Siria, Iraq e Iran. È quello che emerge dal rapporto annuale sull'immigrazione, presentato stamani a Berlino dal ministro dell'Interno Horst Seehofer.

È chiaro che rispetto all'emergenza del 2015, quando la Germania accolse oltre un milione di profughi, "si è osservata una continua diminuzione dell'arrivo dei richiedenti asilo in Germania", si legge nel rapporto.

Il numero delle persone che ha fatto richiesta di asilo per la prima volta in Germania, nel 2018, è anche minore, ha sottolineato il ministro Seehofer in conferenza stampa, e si assesta sui 161'931. La cifra complessiva indicata nel rapporto include infatti anche le 23'922 persone che hanno fatto richiesta d'asilo per la seconda volta.

KeystoneHorst Seehofer (a destra) e Hans-Eckhard Sommer, presidente dell'Ufficio federale della migrazione tedesco, presentano il rapporto sull'asilo 2018

Seehofer: «La politica ha fatto ordine» - La costante riduzione delle richieste di asilo «dimostra che la politica nell'ultimo anno ha fatto ordine». Lo ha detto il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, in conferenza stampa a Berlino, nel corso della presentazione del rapporto sull'immigrazione del 2018.

«Anche se non siamo ancora all'obiettivo, c'è ancora molto da fare, soprattutto sul fronte dell'integrazione: una missione che durerà molti anni». Anche per il capo del Bamf (l'ente governativo che si occupa dei migranti e dei profughi), Hans- Eckkard Sommer, pur essendo la situazione migliorata, non si può ancora dare il segnale di cessato allarme.

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