Le Pen e Melenchon chiedono le elezioni anticipate. Sale a 55 il bilancio dei feriti
PARIGI - I due ex candidati alle presidenziali per l'estrema destra e l'estrema sinistra, Marine Le Pen e Jean-Luc Melenchon, parlano di nuovo successo della mobilitazione dei gilet gialli in Francia nonostante la «campagna intimidatoria» del governo. Entrambi chiedono elezioni anticipate.
«La mobilitazione popolare è fortissima in Francia», ha detto Melenchon, leader de La France Insoumise. «I gilet gialli sono presenti, e come, in tutto il Paese», ha fatto eco la presidente del Rassemblement National.
Per la Le Pen si tratta del fallimento della strategia di «intimidazione e demonizzazione» del presidente Emmanuel Macron e del primo ministro Edouard Philippe. Anche per Melenchon, «l'intimidazione e il panico non hanno impedito la mobilitazione».
Per uscire dalla crisi, chiedono entrambi lo scioglimento dell'Assemblea nazionale e nuove elezioni politiche senza aspettare il 2022.
Le cifre della giornata - Circa mille persone sono state identificate in tutto il giorno in Francia in relazione alle proteste dei gilet gialli, 720 sono state poste in stato di fermo (551 nella sola capitale), secondo fonti della Prefettura citate dai media francesi. I manifestanti sono stati 76.000 in tutto il Paese, secondo la prefettura.
Sale invece a 55 il bilancio dei feriti a Parigi, secondo quanto annunciato dalla Prefettura. Tre di questi sono poliziotti.
Trump soffia sul fuoco - Donald Trump continua a soffiare sul fuoco della rivolta dei gilet gialli, aumentando così le difficoltà di Emmanuel Macron: «Giorni e notti molto tristi a Parigi. Forse è il momento di mettere fine al ridicolo e costoso accordo di Parigi sul clima e restituire i soldi alle gente sotto forma di tasse più basse? Gli Usa si sono mossi in anticipo su questo e sono l'unico Paese rilevante dove le emissioni si sono abbassate lo scorso anno», ha twittato.