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UNIONE EUROPEAIl Consiglio d'Europa: «Internet è come le droghe, crea dipendenza»

28.11.18 - 15:42
E gli assuefatti in maniera patologica sarebbero milioni, con percentuali allarmanti: «E i servizi fanno il possibile per tenerci collegati il più possibile»
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Il Consiglio d'Europa: «Internet è come le droghe, crea dipendenza»
E gli assuefatti in maniera patologica sarebbero milioni, con percentuali allarmanti: «E i servizi fanno il possibile per tenerci collegati il più possibile»

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

STRASBURGO - «I sondaggi condotti in Europa e negli Stati Uniti indicano che la percentuale di persone assuefatte a internet è a livelli allarmanti, tra l'1,5% e l'8,2%», degli utilizzatori: è quanto evidenzia il gruppo Pompidou, l'organo del Consiglio d'Europa specializzato nell'elaborazione di politiche anti-droga che rispettino i diritti umani.

«Che si tratti di trascorrere ore a giocare, a scommettere, a utilizzare applicazioni o navigare, tutti i dati raccolti dalla comunità medica confermano che l'assuefazione a internet si è trasformata in un vero problema ed è una patologia», afferma Thomas Kattau, vice segretario esecutivo del gruppo Pompidou.

I servizi ci vogliono online il più a lungo possibile - «Ma quello che sta anche emergendo è che dato che sono stati messi in moto tutta una serie di tecniche per tenere la gente online il più a lungo possibile, c'è chi per continuare a giocare, chattare, navigare per ore e ore assume anfetamine», evidenzia Kattau, «Si sta quindi creando un ponte tra due tipi di assuefazione che si rafforzano a vicenda, quella all'uso eccessivo delle tecnologie di comunicazione e all'uso di cocaina e altre droghe che hanno effetti simili», aggiunge.

«Gli Stati sono in generale coscienti dell'esistenza del problema dell'assuefazione a internet, ma alcuni sono restii a riconoscere che sia una malattia a causa degli elevati costi che questo produrrebbe», osserva ancora il funzionario del Consiglio d'Europa. Ma questo non ha impedito ai Paesi che sono membri del gruppo Pompidou di mettere la questione sul tavolo.

Nei prossimi anni l'organo del Consiglio d'Europa si concentrerà sui rimedi per arginare il problema. Tra le attività previste c'è la collaborazione con Google e altre società per esaminare come si possano impostare algoritmi che limitino il tempo passato online in particolare per quelle attività che sono spesso legate all'assunzione di droghe.

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