Lo sostiene il Guardian. Wikileaks: «Sono falsità». Ai presunti incontri seguì la pubblicazione delle email hackerate dei democratici
WASHINGTON - Paul Manafort, ex manager della campagna presidenziale di Donald Trump, incontrò in segreto Julian Assange all'interno dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra mesi prima che Wikileaks pubblicasse le e-mail hackerate dai russi di esponenti dei democratici americani. Lo rivela il quotidiano britannico Guardian.
I colloqui tra Manafort e Assange risalirebbero al 2013, al 2015 e alla primavera del 2016, pochi mesi prima delle elezioni presidenziali.
Manafort ha sempre negato di essere coinvolto nella vicenda delle e-mail hackerate dai russi per danneggiare i democratici e Hillary Clinton prima delle elezioni presidenziali del 2016.
Nei documenti dell'intelligence ecuadoregna visionati dal Guardian Manafort appare tra i visitatori «ben conosciuti» al consolato londinese dove si trova Assange, e nella lista degli ospiti vengono menzionati anche dei «russi».
L'ultima visita di Manafort risalirebbe al marzo del 2016, otto mesi prima le elezioni, e sarebbe durata 40 minuti.
Wikileaks: «Sono falsità» - Questo sarà «ricordato come il giorno in cui il Guardian ha permesso a un falsificatore seriale di distruggere totalmente la reputazione del giornale». Lo afferma Wikileaks in un tweet nel quale si dice pronta «a scommettere un milione di dollari e la testa del suo direttorex sul fatto che Paul Manafort «non ha mai incontrato (Julian) Assange».
In un secondo tweet Wikileaks bolla il presunto scoop co-firmato dal reporter Luke Harding come «il più infame disastro giornalistico da quando Stern pubblico i (falsi) Diari di Hitler».