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ARGENTINAIndividuato il relitto del sottomarino San Juan

17.11.18 - 10:33
Il sommergibile era scomparso il 15 novembre dell'anno scorso con 44 persone a bordo
Keystone
Individuato il relitto del sottomarino San Juan
Il sommergibile era scomparso il 15 novembre dell'anno scorso con 44 persone a bordo

BUENOS AIRES - È stato individuato nell'Atlantico il relitto del sottomarino militare argentino San Juan scomparso dal 15 novembre del 2017 con a bordo 44 persone di equipaggio.

La marina e il ministero della difesa hanno reso noto che a individuare il relitto è stata la nave privata americana Ocean Infinity - che dallo scorso settembre opera per la ricerca con un contratto esteso fino al prossimo febbraio - con l'uso di un minisottomarino inviato a 800 metri di profondità.

«Ora si apre un nuovo capitolo». Lo ha detto il portavoce della Marina militare argentina, Rodolfo Marallo, in un'intervista al canale Tn ripresa da La Nacion.

«Al momento siamo in attesa delle immagini per poterle diffondere e poter andare avanti - ha aggiunto -. Dobbiamo continuare con le analisi e capire realmente cosa sia successo. Ma è d'obbligo avere la necessaria cautela per rispetto alle famiglie. Andremo avanti passo passo, e sempre a disposizione della giustizia».

«Quasi intatto» - Il relitto «ha la prua schiacciata ma è abbastanza intatto». I media argentini indicano che il sommergibile è stato localizzato nello stesso luogo dove un anno fa era stata segnalata da organismi internazionali - che hanno nell'oceano strumenti di controllo di esplosioni nucleari - una "anomalia idroacustica", termine ampio che riguarda varie possibilità, da rumori biologici fino a un'esplosione. 

Danni da implosione - Lo scafo del sottomarino ARA San Juan «è totalmente deformato, disarticolato, a causa di un'implosione». Lo ha dichiarato oggi il capitano Gabriel Eduardo Attis, comandante della base navale di Mar del Plata.

In una conferenza stampa trasmessa in diretta tv, Attis ha aggiunto che l'elica è parzialmente insabbiata nel fondale e ci sono rottami nel raggio di 70 metri.

L'ufficiale ha poi sottolineato che «lo scafo nel suo complesso è rimasto intero, anche se ha perso praticamente tutto ciò che era attaccato esternamente, mentre nella parte superiore tre alberi, corrispondenti ai due periscopi e all'asta della bandiera, sono fortemente piegati».

Fra le altre deformazioni osservate dall'esterno, ha proseguito, l'area di alloggiamento dei missili ed i camerini degli ufficiali appaiono completamente «sprofondati verso l'interno dello scafo».

Dopo aver ribadito che «tutto il materiale staccatosi dal sottomarino giace in un raggio di 70 chilometri, Attis ha sostenuto che «questo lascia pensare ad una implosione avvenuta poco prima che l'unità toccasse il fondo dell'oceano».

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