Il neo-presidente promette un'informazione «corretta e oggettiva» e che professionalità e meritocrazia saranno premiate
ROMA - «Il servizio pubblico ha il privilegio di servire il pubblico senza essere dipendente unicamente dagli introiti pubblicitari e di contribuire a un'informazione di qualità, alla tutela e alla promozione della cultura italiana e mostrarsi sensibile a necessità sociali». Lo afferma il presidente della Rai, Marcello Foa, in una lettera ai dipendenti.
«L'obiettivo - continua - è di far crescere la Rai, di promuovere un'informazione corretta, oggettiva, di premiare la professionalità e la meritocrazia, di ampliare la sua missione culturale; intenzioni che condivido con un amministratore delegato serio, preparato e capace come Fabrizio Salini e con un consiglio di amministrazione qualificato e motivato».
«Il ruolo di presidente è ben diverso da quello di amministratore delegato - prosegue il presidente Rai ed ex amministratore delegato del gruppo Corriere del Ticino. Contempla le deleghe all'internazionale, al controllo interno e assume valore nel contribuire, con tutto il consiglio, a stabilire le linee strategiche dell'azienda. A questo mandato mi atterrò, facendo tutto quanto nelle mie facoltà per promuovere il merito e la professionalità di ciascun collaboratore, nonché l'indipendenza dei giornalisti per valorizzare l'attività e la produzione di quella che è la prima azienda culturale del paese, per difendere un pluralismo autentico e vibrante, pilastro della nostra democrazia».
«Siamo consapevoli - afferma ancora Foa - che la Rai deve affrontare e vincere la sfida tecnologica e di contenuti non più solo con le emittenti private italiane ma anche con i grandi colossi internazionali. Bisogna saper diversificare i linguaggi, i canali di distribuzione, adottare nuove logiche di diffusione e di fruizione. Non è semplice ma sono convinto che ce la faremo».
«Abbiamo tanto da fare - conclude il presidente Rai -. Dovremo muoverci tra tradizione e innovazione, tra l'innesto di nuove indispensabili figure professionali e la valorizzazione delle risorse interne, dei giornalisti, degli operatori, dei tecnici, dei funzionari, dei dipendenti che non desiderano altro che contribuire al successo dell'azienda con rinnovata fiducia».