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La popolazione di questi roditori conterebbe quasi quattro milioni di esemplari nella capitale francese. L'opinione pubblica si divide
PARIGI - Nonostante il film d'animazione Ratatouille abbia ingentilito la figura del topo nell’immaginario collettivo negli ultimi 10 anni, il ratto rappresenta ancora qualcosa di poco piacevole, soprattutto nelle città. Ne sa qualcosa Parigi, dove il tema della presenza dei roditori è più che caldo.
La campagna politica - Di fronte alle continue lamentele dei parigini c’è chi ha colto la palla al balzo e ha deciso di puntare su questo malessere nella sua carriera politica. Geoffroy Boulard, sindaco del 17esimo arrondissement è volato a New York per studiare nuovi metodi per eliminare i topi, sostenendo che la città non fa abbastanza. Impressionanti le foto pubblicate su Twitter, dove lo si vede con topi morti in mano, testimonianza del suo profondo impegno. I risultati delle sue ricerche sono stati presentati al sindaco di Parigi Ana Hidalgo, da sempre sua rivale. Su tutti l'uso di cubi di anidride carbonica, capaci di asfissiare gli animali nelle loro tane. È stato creato anche un sito per segnalare la presenza dei roditori.
La campagna di derattizzazione - La città di Parigi ha documentato tutte le azioni messe in atto. Il municipio sostiene di aver aumentato significativamente il numero di interventi: quasi 5.000 da gennaio a luglio 2018 contro 1.700 per lo stesso periodo dell'anno precedente, quando era stata lanciata un’operazione da 1,5 milioni di euro di budget. L’aumento del numero dei topi in città è stato spiegato con l'aumento degli sprechi alimentari e le recenti alluvioni della Senna che hanno spinto i topi fuori dalle fogne. La popolazione conterebbe quasi quattro milioni di esemplari.
La campagna ambientalista - «Contro questo accanimento, contro chi sfrutta l’argomento presentandolo come un flagello o un’emergenza sanitaria» si sono mosse le associazioni ambientaliste. Paris Animaux Zoopolis ha lanciato oggi una campagna con l’obiettivo di svelare come «i politici giochino sulla paura». Come ha spiegato il co-fondatore Philip Reigné a 20 minutes.fr «bisogna fermare il massacro. Vogliamo rompere i cliché che i parigini possono avere. I ratti non sono una minaccia, non sono sporchi o pericolosi. Hanno il diritto di vivere, possiamo conviverci, non negli appartamenti, ma per strada sì. Le argomentazione sulla salute pubblica sono sbagliate. Questo è l'ipocrisia istituzionale».
Parola all’esperto - Il portale francese ha consultato un esperto di igiene e sicurezza Pierre Falgayrac. «Lo sterminio di una specie che era presente prima di noi sulla Terra non solo è impossibile, ma anche indesiderabile, data l’utilità dei topi», ha spiegato. «Questi roditori mangiano 25 grammi di spazzatura al giorno. Ognuno di loro elimina 9 chili di rifiuti durante la sua vita, che dura mediamente un anno».
