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INDIAL'adulterio non è più un crimine

27.09.18 - 10:16
La Corte Suprema ha cancellato un articolo del Codice penale risalente a 158 anni fa
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L'adulterio non è più un crimine
La Corte Suprema ha cancellato un articolo del Codice penale risalente a 158 anni fa

NEW DELHI - Un ulteriore passo verso la modernizzazione del codice penale indiano: la Corte Suprema ha decretato che l'adulterio non è più un crimine.

Una legge di 158 anni fa risalente all'epoca coloniale inglese, l'articolo 497 del Codice penale, stabiliva che ogni uomo che faceva sesso con una donna sposata, senza il permesso del marito, era colpevole di un atto criminale. Lo riferisce la Bbc che non ha trovato dati in merito alle inchieste aperte in questo secolo e mezzo. La donna che commetteva adulterio non poteva essere punita come complice e l'uomo veniva considerato un seduttore. La pena massima prevista era cinque anni di carcere, il pagamento di una multa o entrambi.

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La petizione - È stata una dettagliata petizione, lanciata da un uomo d'affari indiano residente in Italia, a chiedere l'abolizione del provvedimento, in quanto arbitrario e discriminatorio nei confronti di uomini e donne. «Le donne sposate non sono un caso speciale ai fini del provvedimento penale per adulterio. Non sono in nessun modo trattate diversamente dagli uomini» affermava Joseph Shine, aggiungendo che la legge «discrimina indirettamente le donne presupponendo erroneamente che le donne siano di proprietà degli uomini».

Il governo indiano ha contrastato la petizione: a suo giudizio l'adulterio doveva restare un reato. «La diluizione delle leggi sull'adulterio avrà un impatto sulla santità del matrimonio. Renderlo legale danneggerà i legami matrimoniali» hanno affermato i rappresentanti governativi in tribunale, aggiungendo che «l'ethos indiano dà una fondamentale importanza all'istituzione e alla santità del matrimonio».

La sentenza - Il giudice supremo Dipak Mishra ha deliberato che «qualsiasi norma che si basi sul concetto di disuguaglianza tra uomini e donne è anticostituzionale: il comma 497 offende la dignità delle donne». Mishra ha aggiunto che «l'adulterio può non essere la causa di un matrimonio infelice, ma, semmai la sua conseguenza».

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