Sono arrivati con un giorno di anticipo sulla loro prenotazione. La Cina: «Violati i loro diritti umani fondamentali»
STOCCOLMA / PECHINO - Sta causando un incidente diplomatico tra Svezia e Cina l’allontanamento, da parte delle polizia svedese, di tre turisti cinesi da un hotel di Stoccolma. Dopo che il caso ha indignato gli utenti dei social cinesi, Pechino ha infatti presentato le sue rimostranze alla Svezia per aver «violato i diritti umani fondamentali» dei suoi cittadini.
I fatti risalgono alla notte tra il 2 e il 3 settembre scorsi, quando la famiglia Zeng - un figlio adulto che viaggiava insieme ai genitori - è arrivata con un giorno di anticipo rispetto alla sua prenotazione in un hotel della capitale svedese. Giunti all'albergo poco prima della mezzanotte del 3, agli Zeng è stato inizialmente permesso di attendere un po’ nella hall ed è stato offerto aiuto per trovare un’altra sistemazione siccome l'hotel, per quella notte, era al completo, afferma la direzione. All’1.45, però, è stato chiesto loro di andare via, riporta l’Aftonbladet.
Davanti al loro rifiuto di lasciare l’hotel - espresso in maniera molto veemente e «inquietante», indica la polizia -, sono intervenuti gli agenti, che li hanno sollevati per le braccia e le gambe e li hanno depositati sul marciapiede davanti alla struttura per poi accompagnarli a una stazione della metropolitana a 7 km di distanza. In un video si vedono i poliziotti che portano fuori i tre mentre questi ultimi urlano e piangono. «This is killing», "Li stanno ammazzando", grida il figlio in inglese ai passanti.
«L’Ambasciata cinese in Svezia è profondamente sconcertata e arrabbiata per quanto accaduto e condanna con forza il comportamento della polizia svedese», ha indicato sabato un portavoce della rappresentanza diplomatica. «L’Ambasciata e il Ministero degli Affari esteri hanno fatto le proprie solenni rimostranze al governo svedese a Stoccolma e Pechino, sottolineando che quello che ha fatto la polizia mette gravemente in pericolo la vita dei cittadini cinesi e viola i loro diritti umani fondamentali», ha aggiunto.
A queste dichiarazioni è seguita un’allerta ai turisti cinesi che intendono visitare il Paese scandinavo e un sollecito al governo svedese perché indaghi sull’accaduto, riporta Reuters. Anche i media di Stato cinesi hanno dato grande visibilità all’accaduto.
La procura di Stoccolma, dal canto suo, aveva archiviato il caso già il 7 settembre scorso. La denuncia per rapimento e violenza presentata dagli Zeng risultava infatti priva di fondamento, avendo usato gli agenti una procedura standard per allontanare la famiglia dall’hotel: «La polizia ha il diritto di rimuovere qualcuno e spostarlo da un posto all’altro e c’è una procedura estremamente comune e standardizzata per farlo», ha indicato il procuratore speciale Mats Ericsson.
Sui social media cinesi come Weibo il caso ha suscitato grande indignazione, ma c’è anche chi critica i tre turisti cinesi per il loro comportamento. Come riporta whatsonweibo.com, molti utenti li accusano di aver fatto una «scenata» per niente, ma molti criticano comunque la polizia svedese per come ha gestito la cosa, vista soprattutto l’età delle persone coinvolte e il fatto che il padre, che si dice avere 67 anni, soffrirebbe di problemi cardiaci.