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ITALIAAffido: Italia verso la "bigenitorialità perfetta"

11.09.18 - 11:15
Il leghista Pillon propone l'abolizione dell'assegno di mantenimento e l'affido al 50%. E fa discutere
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Affido: Italia verso la "bigenitorialità perfetta"
Il leghista Pillon propone l'abolizione dell'assegno di mantenimento e l'affido al 50%. E fa discutere

ROMA - In Italia si prepara una piccola rivoluzione nell’ambito dell’affidamento dei figli in caso di divorzio. Ha infatti iniziato il suo iter in Commissione giustizia al Senato il disegno di legge 735 sulla “bigenitorialità perfetta” presentato dal leghista Simone Pillon. La proposta, che ha già cominciato a far discutere, prevede tra le altre cose che il minore passi lo stesso tempo con entrambi i genitori e che il mantenimento diventi diretto e proporzionale alle disponibilità economiche di ciascuno dei genitori.

«Almeno 12 giorni con ciascun genitore» - «Il giudice assicura con idoneo provvedimento il diritto del minore di trascorrere tempi paritetici in ragione della metà del proprio tempo, compresi i pernottamenti, con ciascuno dei genitori», si legge nel Ddl. «Salvo diverso accordo tra le parti», tale tempo dovrà essere «di non meno di dodici giorni al mese, compresi i pernottamenti, presso il padre e presso la madre», precisa il documento. L’obiettivo, insomma, è che il bambino abbia doppio domicilio in due case. Ogni corrispondenza dalla scuola o ufficiale a lui indirizzata arriverebbe a entrambe le abitazioni.

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«Assegno solo se necessario» - Per quanto riguarda il mantenimento dei figli, invece, è abolito l’assegno forfettario al genitore affidatario. Il pagamento delle spese direttamente connesse all’allevamento del figlio sarà concordato dai genitori o, in caso di contenzioso, disposto dal giudice in ragione della disponibilità economica di ciascun genitore. Il tribunale può, se «strettamente necessario e in via residuale», disporre il pagamento di «un assegno periodico per un tempo determinato» all’altro genitore «a titolo di contributo al mantenimento del figlio minore». Devono però anche essere indicate «quali iniziative devono essere intraprese dalle parti per giungere al mantenimento diretto della prole». Il Ddl non tocca le disposizioni riguardanti eventuali assegni per il mantenimento dell’ex coniuge economicamente più debole.

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Pillon: «Il padre pagherà a fronte di fattura» - «Durante il processo di divorzio i genitori decideranno insieme, o con l’aiuto di un mediatore, quanto costa il progetto genitoriale», spiega Simone Pillon a Vanity Fair. «Per esempio: tasse scolastiche, cibo, sport, alimenti… Si tratta di 1000 euro al mese? Saranno sostenuti dal padre e dalla madre, ma sempre proporzionalmente», spiega il leghista. «Se guadagnano allo stesso modo, investiranno 500 euro al mese - continua -. Se il marito guadagna il triplo della moglie pagherà invece una cifra tre volte superiore». Se la donna non ha reddito, assicura, «tutte le spese del bambino spetteranno al padre»: «Con la nuova legge - però - lui non darà un assegno forfettario, ma pagherà direttamente le tasse, il cibo o gli alimenti oppure pagherà a fronte di fattura».

Il "Piano genitoriale" - Il Disegno di legge prevede inoltre l’istituzione della figura del “mediatore familiare”, preposto a risolvere in sede extragiudiziale eventuali conflitti tra gli ex coniugi, e quella del “coordinatore genitoriale”, incaricato di risolvere in modo «alternativo» le controversie concentrandosi «sulle esigenze del minore». Centrale, poi, è il concetto del “piano genitoriale”, che rappresenta l’accordo sulle scelte educative ed economiche relative ai figli minori stilato dai due genitori o imposto dal giudice.

Apprezzamenti e critiche - Il Ddl ha suscitato apprezzamenti e critiche dai commentatori della stampa italiana. Tra chi lo sostiene si loda il tentativo di istituzionalizzare maggiormente l’affidamento congiunto. Tra chi lo boccia, vengono sollevate invece preoccupazioni sull’obbligo di passare almeno 12 giorni il figlio (che potrebbe persino essere sgradito ad alcuni padri, scrive Annamaria Bernardini De Pace su Repubblica), sul doppio domicilio per i bambini e sulla scarsa tutela per quelle donne che, per accudire i figli, hanno abbandonato il lavoro e la carriera.

Pillon, organizzatore del Family Day e antiabortista - Lascia perplessi, poi, la figura stessa del proponente del progetto. 47 anni, avvocato, Pillon è uno degli organizzatori del Family Day, si definisce «pro life» e «pro family», invoca un risveglio dell'orgoglio cattolico in politica, propone l’abolizione del diritto all’aborto e ha parlato in passato di una «lobby gay che punta al reclutamento omosessuale».    

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COMMENTI
 

rojo22 5 anni fa su tio
Bravi! Era ora che qualcuno prendesse in mano la situazione!

siska 5 anni fa su tio
...mah da noi non é che siamo messi bene tra beghe e pagamenti e povertà dovuta ai versamenti decisi dalla legge per l'altro coniuge ma le leggi istituite dal vicin belpaese mi lasciano sempre infiniti punti di domanda. L'Italia é un paese stupendo paesaggi diversificati alcuni luoghi di mare incantevoli ma neppure se mi pagassero a vita un'appartamento non vivrei mai in Italia per xxxx motivi. Solo i lavoratori frontalieri sulla fascia di confine possono dirsi fortunati, lavorano nella vicina svizzera a stipendi super dignitosi che al contrariamente nel loro paese diverebbe tutto a meno della metà.

andytt 5 anni fa su tio
Sono d'accordo ma da noi la parità di diritto familiare non esiste paga papà figli alla mamma...
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