Ognuno dei 22.000 resti umani trovati dopo la strage delle Torri Gemelle è stato analizzato più volte. Il lavoro continua
NEW YORK - A 17 anni da quell'11 settembre 2001, sono 1111 le vittime della strage delle Torri Gemelle non ancora identificate. La ricerca non si ferma, supportata anche dalle nuove tecnologie.
La speranza di completare il lavoro ha ricevuto una ventata d’ossigeno lo scorso luglio, quando è stato dato un nome a una delle 2753 persone decedute nella tragedia. Il 26enne Scott Michael Johnson lavorava come analista finanziario all'89esimo piano del complesso, presso la banca d'affari Keefe, Bruyette and Woods.
L’équipe di scienziati continua quindi il suo lavoro. Ognuno dei 22.000 resti umani trovati sul sito è stato analizzato, anche decine di volte, in attesa di associarlo a un DNA.
Lo sconforto può sopraggiungere quando sono anni che non viene aggiunto un nuovo nome all’elenco, ma l’impegno di chi lavora in questi laboratori «è tale e quale a quello del 2001» ha spiegato Mark Desire ad Afp.
L’esperto dell’Istituto medico-legale di New York si è rifiutato di quantificare l'investimento che il programma rappresenta, ma assicura che si tratta del «laboratorio più attrezzato e più avanzato del Nord America».