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COREA DEL SUDPosta la foto di un collega nudo: condannata a 10 mesi di carcere

13.08.18 - 14:39
La sentenza suscita indignazione in Corea del Sud, afflitta dalle "spycam". I responsabili uomini sono raramente imprigionati
Fotolia
Si trattava di un modello di nudo (foto generica)
Si trattava di un modello di nudo (foto generica)
Posta la foto di un collega nudo: condannata a 10 mesi di carcere
La sentenza suscita indignazione in Corea del Sud, afflitta dalle "spycam". I responsabili uomini sono raramente imprigionati

SEUL - Ha acceso un vivo dibattito sul sessismo in Corea del Sud la condanna a 10 mesi di reclusione di una 25enne che, a seguito di un litigio, ha postato online la foto di un collega nudo. Il Paese sta infatti conoscendo una crescita del fenomeno delle “spycam” - ovvero delle riprese non autorizzate a sfondo sessuale in bagni e docce - e i responsabili, generalmente uomini, vengono raramente condannati a pene così dure.

Anh, una modella di nudo in una scuola d’arte di Seul, era stata arrestata in maggio dopo aver pubblicato online la foto senza veli di un collega, anch’egli modello di nudo nello stesso istituto. A spingerla a fare questo gesto era stata una discussione scoppiata fra i due riguardo all’utilizzo di un’area relax. Ora, un tribunale della capitale della Corea del Sud ha condannato la 25enne a 10 mesi di reclusione e a 40 ore di consulenza obbligatoria sul tema della violenza sessuale.

Come riporta il Guardian, la particolare solerzia della polizia e la dura pena inflitta alla donna hanno fatto indignare molti nel Paese, dove è sempre più frequente il fenomeno di donne (ma anche uomini) spiati con telecamere nei bagni e nelle docce per produrre filmati per il mercato del porno. L’accusa degli indignati è di usare due pesi e due misure nel condannare uomini e donne. Gli uomini - che rappresentano il 98% delle persone arrestate per questo reato - se la cavano infatti più spesso con delle multe. Solo il 9% finisce in carcere.   

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