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SERBIAI serbi ricordano il massacro del 1992

07.07.18 - 18:33
Denunce contro il silenzio dei media e della comunità internazionale: «Vi è un'immagine in bianco e nero per la quale i bosniaci musulmani vengono indicati come vittime e noi come criminali»
Keystone
I serbi ricordano il massacro del 1992
Denunce contro il silenzio dei media e della comunità internazionale: «Vi è un'immagine in bianco e nero per la quale i bosniaci musulmani vengono indicati come vittime e noi come criminali»

BELGRADO - L'uccisione nel 1992 ad opera delle forze musulmane di 3500 serbi di Bosnia all'inizio della guerra è stata ricordata oggi con una cerimonia di commemorazione a Bratunac, località della Republika Srpska (Rs, entità della Bosnia-Erzegovina a maggioranza serba), al confine con la Serbia.

Insieme al presidente della Rs Milorad Dodik e alla premier locale Zeljka Cvijanovic, alla rievocazione è intervenuto anche il ministro della difesa serbo Aleksandar Vulin. Tutti hanno denunciato il silenzio dei media e della comunità internazionale sul massacro dei serbi di 26 anni fa, sottolineando come sia ormai uno stereotipo parlare dei soli serbi quali assassini e criminali nella guerra di Bosnia, tacendo sulle atrocità della parte musulmana.

«Non è ammissibile che nel luglio di ogni anno si torni ad accusare il solo popolo serbo di crimini e genocidio, mentre nessuno dice una parola sulle migliaia di serbi trucidati e sul dolore del nostro popolo», ha detto il ministro Vulin con riferimento alle imminenti cerimonie commemorative del massacro di Srebrenica, la cittadina poco distante da Bratunac dove l'11 luglio 1995 ottomila musulmani furono uccisi dalle forze serbo-bosniache al comando del generale Ratko Mladic.

Una posizione questa ribadita dall'organizzazione dei familiari delle vittime di Bratunac. In dichiarazioni ai media locali, i rappresentanti di tale organizzazione hanno osservato che «per anni si è costruito il mito di Srebrenica per il quale le vittime sono solo da una parte e i criminali solo dall'altra». «Vi è una immagine in bianco e nero per la quale i bosniaci musulmani vengono indicati come vittime e i serbi come criminali, ma le tombe ci dicono che tale immagine non è in bianco e nero».

A margine della cerimonia commemorativa, il ministro della difesa serbo Vulin è tornato peraltro a denunciare la mancanza di risultati nelle indagini sull'aggressione al presidente serbo Aleksandar Vucic, preso a sassate durante una sua visita a Srebrenica nel luglio 2015, dove si era recato a rendere omaggio alle vittime musulmane nel ventennale del massacro.
 
 

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