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UNIONE EUROPEAL'eurodeputata ticinese e i migranti: «Critico anche il finto europeista Macron»

15.06.18 - 06:05
Nata e cresciuta nel Luganese, Elly Schlein ha attaccato Salvini per l'Aquarius e riscritto il regolamento di Dublino
L'eurodeputata ticinese e i migranti: «Critico anche il finto europeista Macron»
Nata e cresciuta nel Luganese, Elly Schlein ha attaccato Salvini per l'Aquarius e riscritto il regolamento di Dublino

STRASBURGO - Su Facebook e all'Europarlamento, l'eurodeputata italiana (ma nata e cresciuta in Ticino) Elly Schlein (gruppo dei Socialisti e Democratici per Possibile) ha condannato fermamente la decisione del ministro dell'Interno italiano Salvini di non lasciar attraccare la nave Aquarius. Ha inoltre accusato la Lega di essersi completamente disinteressata di una riforma del regolamento di Dublino di cui è relatrice che avvantaggerebbe significativamente l'Italia e che sarà sottoposta al Consiglio europeo il 28 giugno. L'abbiamo intervistata.     

Le critiche di Francia e Spagna sulla decisione di Salvini sono state accolte male in Italia. A questi Paesi si rinfaccia un trattamento tutt’altro che impeccabile dei migranti, soprattutto alle frontiere. Come si pone rispetto a queste obiezioni?

Sono sempre stata molta critica anche verso la politica francese al confine con l’Italia. In particolare quella del finto europeista Macron, che non ha cambiato di una virgola l’atteggiamento scandaloso dei francesi. Si vedano Ventimiglia, Bardonecchia e Mentone. Inoltre, vorrei vedere un po’ dell’europeismo di Macron al Consiglio europeo, dove basterebbe sostenere la riforma del regolamento di Dublino approvata dai due terzi dell’Europarlamento in novembre, l’unica vera soluzione solidale.

Qual è il punto principale di questa riforma?

La vittoria che abbiamo ottenuto al Parlamento europeo è stata stabilire che l'esame delle domande d'asilo non spetta più ai Paesi di primo arrivo, spesso l'Italia o la Grecia, ma va equamente diviso con un sistema di ricollocamenti automatici e permanenti proporzionati alla popolazione dei diversi Stati.  

Accusa la Lega di non aver partecipato ai lavori per questa proposta di riforma. Con il MoVimento 5 Stelle, invece, come avete lavorato?

Con i 5 Stelle avevamo cooperato per diversi mesi perché anche i loro emendamenti andavano nella stessa direzione di quanto poi approvato. A un certo punto, però, hanno incomprensibilmente cambiato idea rispetto a una proposta che va a tutto vantaggio dell’Italia.   

I 5 Stelle sostengono che i migranti economici non verrebbero ricollocati e rimarrebbero in Italia in virtù di una sorta di “filtro” che li escluderebbe.

Quasi tutti coloro che arrivano fanno domanda d’asilo. Tutti, quindi, ricadono nell’ambito di competenza di Dublino. Questo fantomatico “filtro” di cui si parla si riferisce all’articolo 9 del testo approvato, che prevede l’esclusione dal ricollocamento solo per coloro che, al momento della richiesta, adducano motivazioni irrilevanti ai fini dell’asilo. In pratica, dovrebbero scrivere che sono venuti in Europa per lavorare o per fare vacanza per essere esclusi. I 5 Stelle fanno disinformazione siccome non riescono a spiegare perché hanno votato “no”.

Lei si batte da anni per il miglioramento della gestione della migrazione a livello europeo. L’Unione europea, però, può davvero fare qualcosa?

L’Unione Europea sconta ancora una debolezza: su troppi temi è frenata dai veti incrociati dei governi. Ci sono sfide, però, che sono chiaramente europee e globali e necessitano di risposte comuni: le migrazioni, i cambiamenti climatici, la sicurezza, la politica estera e la fiscalità. I leader europei devono quindi mostrare una visione comune su questi temi. Manca, però, la volontà politica di farlo. Inoltre, serve una riforma dell’impianto istituzionale per democratizzarlo maggiormente e per rendere più forte il Parlamento Europeo, unica voce diretta dei cittadini europei. Bisogna, infine, superare il principio dell’unanimità su alcuni temi fondamentali.           

Lei chiede canali d’ingresso legali in Europa. C’è margine per costruire un consenso politico a riguardo?  

Per quanto riguarda i richiedenti asilo, la Commissione europea ha proposto un piano di reinsediamento, che prevede di portare le persone in Europa direttamente dai Paesi di transito perché possano chiedere asilo. Per quanto riguarda invece chi migra per cercare migliori opportunità per il proprio futuro, bisogna premere sui Paesi membri perché allentino i loro regimi migratori. Al momento, infatti, sono molto restrittivi e consegnano le persone in mano ai trafficanti, su rotte molte pericolose che arrivano in Italia e Grecia e, poi, nel resto d’Europa. Anziché prendere decisioni gravi che violano il diritto internazionale, il ministro Salvini dovrebbe fare la sua battaglia al tavolo giusto e chiedere al suo amico Orban di fare la sua parte sull’accoglienza.       

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