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FRANCIAPlastica in mare: giro del mondo con una barca di 6 metri per la sensibilizzazione

14.06.18 - 09:49
Ivan Dimov, navigatore bulgaro, viaggerà per un anno intero percorrendo 28'000 miglia
Plastica in mare: giro del mondo con una barca di 6 metri per la sensibilizzazione
Ivan Dimov, navigatore bulgaro, viaggerà per un anno intero percorrendo 28'000 miglia

LA ROCHELLE - Un giro del mondo, a bordo di una barca di 5,9 metri, senza mai attraccare per alzare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla quantità di plastica in mare e più in generale sui danni dell'inquinamento e del global warming. È l'impresa avviata domenica scorsa da Ivan Dimov, navigatore bulgaro, partito da La Rochelle, nel nord della Francia, alla volta del primo traguardo, ovvero Capo di Buona Speranza in Sudafrica.

Per un anno intero navigherà per 28'000 miglia toccando anche Capo Leeuwin in Australia e Capo Horn in Sud America. Dimov, spiega una nota, porterà a bordo lo stretto necessario per la sopravvivenza, cibo per circa 200 giorni (il resto dovrà procurarselo) e delle boe per segnalare alle navi la plastica trovata in mare con l'obiettivo di farla recuperare e smaltire sulla terraferma.

Nel contempo, verranno recuperati e catalogati alcuni campioni di acqua e plastiche che al rientro verranno consegnati all'Istituto Oceanografico di Trieste (Ogs) che pubblicherà i dati in "open source" per tutti i cittadini del mondo. Quest'approccio, spiega ancora la nota, fa parte integrante delle missioni di Ogs che mirano a creare e promuovere la conoscenza scientifica fondamentale al fine di trovare soluzioni pratiche ai problemi che affliggono l'ambiente.

Il viaggio rientra nel progetto "Salviamo il pianeta" un portale web di sensibilizzazione verso il rispetto per l'ambiente e l'ecosostenibilità, del quale Dimov - assieme al fotografo ed esploratore Luca Bracali - è ambasciatore. Vi sono inserite notizie e reportage dai «luoghi più fragili e incontaminati della terra, con l'obiettivo di sensibilizzare i lettori su quanto sia a rischio il pianeta con i nostri comportamenti poco ecosostenibili». Il progetto è sostenuto da Enegan, società italiana di luce, gas e telecomunicazioni impegnata sui temi ambientali.
 
 

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